Settembre: il mese aureo della Vergine e Madre

BioEtica
Settembre: il mese aureo della Vergine e Madre

DALLA FESTA DI ISIDE AL GIORNO DELL’ARCANGELO MICHELE

Vergine

 

Settembre è un mese dolce e tiepido, in cui la Natura Madre ci dona i suoi frutti piú preziosi in abbondanza e si fanno scorte per l’Inverno.

 

Dai tempi piú antichi è dedicato alla Madre Divina, e infatti il segno zodiacale delle prime tre settimane di questo mese è proprio quello della Vergine. Un segno legato alla Terra e alla Forza del Femminino Sacro piú di ogni altro.

 

Massimo Scaligero, Maestro della Via della Volontà Solare e discepolo in linea diretta di Rudolf Steiner tramite Giovanni Colazza, nacque proprio a Settembre, nel mese della Vergine, il giorno 17, anniversario del dono delle Stigmate ricevute da Francesco d’Assisi sul Monte della Verna.

 

La devozione totale e incondizionata alla Madre Divina, a cui tutta la sua Opera è dedicata costantemente, e la vocazione al martirio, furono i due elementi costanti del Karma di Scaligero.

 

Le sofferenze fisiche, decisamente paragonabili a quelle dello stigmatizzato San Francesco, furono sempre nascoste a tutti con coraggio e tenute a bada dalla Volontà Aurea di Iniziato.

 

Iside

 

L’amore infinito verso la Madre Divina, Iside Sophia, viceversa, è declinato in tutto ciò che ha scritto e insegnato ai discepoli: «O Madre, svegliami dal torpore, liberami dalla pesantezza, rendimi agile, vigile e chiarocosciente. Fammi sentire la Tua purezza e la Tua altezza: fammi sentire la Tua infinità. Desta in me la devozione potente, assoluta: pervadi tutta la mia vita» (da www.larchetipo.com/…/lasciarsi-essere…/)

 

Una medesima devozione, cosí pura e infuocata, era diffusa anticamente anche nei seguaci della Dea Iside: «Tu, santa e sempiterna salvatrice del genere umano, sempre prodiga delle Tue grazie ai mortali, Tu che dai il Tuo dolce affetto di madre a chi si trova nell’afflizione: non c’è giorno, non c’è notte, non c’è momento sia pur breve che passino senza la tua protezione! E sempre Tu aiuti gli uomini per mare e per terra, allontani le tempeste della vita e porgi loro il soccorso della Tua destra, con la quale sciogli gli inestricabili nodi del destino, mitighi le tempeste della Fortuna e raddrizzi il corso funesto degli astri. Gli Dei del cielo ti onorano, gli Dei degli inferi ti temono: tu fai fiorire la terra, illumini il sole, reggi il mondo, tieni il Tartaro sotto i tuoi piedi. Per Te si regolano gli astri, le stagioni si rinnovano, gioiscono i Numi, obbediscono gli elementi. Al Tuo cenno spirano i venti, si gonfiano le nubi, germogliano i semi, crescono i germogli. Della Tua Maestà tremano gli uccelli che volano nell’aria, le fiere che vagano sui mondi, i serpenti nascosti nella terra, i mostri che nuotano nel mare.

 

Ma il mio ingegno è troppo debole per cantare tue lodi, e troppo poveri i miei beni per offrirti degni sacrifici. E non ho abbastanza voce per dire quello che sento della Tua Maestà, e non basterebbero neppure mille bocche e mille lingue, né un eterno instancabile fluire di parole. Farò quello che solo può fare un uomo pio ma povero: custodirò per sempre nel profondo del mio cuore il tuo volto divino, il Tuo santissimo nome! (Apuleio, Metamorfosi, XI, 25).

 

Iside, la Grande Dea Egizia sposa e sorella di Osiride era amatissima in tutto il Mondo Antico, e aveva meravigliosi templi ovunque, anche a Roma.

 

Iside, che noi sappiamo essere, grazie a ciò che ha rivelato Rudolf Steiner, colei che sarebbe stata la Madre di Gesú, ma anche la Sapienza Divina stessa, la Sophia.

 

A Lei dobbiamo la Vita, noi e tutto il Creato, e tramite Lei, Sacro Viatico, possiamo risalire dalle tenebre in cui l’Umanità è caduta, verso la Luce della nuova Civiltà.

 

Una Civiltà in cui gli insegnamenti del Christo, il Vangelo di Vita e di Verità, la Legge del­l’amore, saranno al centro di tutto, e saranno presenti nei cuori di ognuno.

 

La Tripartizione dello Stato Sociale secondo le linee guida tracciate da Rudolf Steiner, porterà tra gli umani superstiti Libertà nella sfera del Pensare (culturale-spirituale), Uguaglianza in quella del Sentire (giuridico) e Fraternità nel settore del Volere (economico).

 

Una Civiltà dunque dove gli abomini del Sistema Globale attuale saranno stati tutti spazzati via come accadde ad Atlantide nell’ora della sua perdizione.

 

Una fantasiosa ricostruzione di Atlantide

Una fantasiosa ricostruzione di Atlantide

 

«L’appello che si leva da profondità spirituali sconosciute, che a poco a poco gli uomini impareranno a conoscere, chiama daccapo l’umanità a preparare qualcosa, qualcosa che è destinato a diventare una nuova civiltà, ma questa nuova civiltà del futuro sarà permeata ancora una volta da forze chiaroveggenti. …Anche oggi, l’appello non può venir rivolto a coloro che sono alla testa della nostra civiltà, né può venirne compreso. …Quando si guarda con disprezzo, da parte dei capofila della civiltà odierna, alle piccole cerchie, a chi collabora con zelo alla preparazione di una civiltà futura, colui che vi si impegna con la propria anima deve dirsi: “Non sono quelli che oggi primeggiano per la loro forza intellettuale, non sono quelli su cui si fa affidamento. Proprio gli uomini ch’essi disprezzano, proprio gli uomini dei quali si dice che non siano all’altezza della cultura odierna, proprio questi uomini, oggi, vengono radunati cosí come venne radunata dalla guida dell’Oracolo del Sole la gente semplice dell’antica Atlantide per preparare una futura civiltà, per esserne l’aurora. Mentre, nella cultura, quel che ci sta davanti è il tramonto della civiltà del nostro tempo”. Questo sia detto per inciso allo scopo di infondere forza a quanti devono subire e con­trastare gli attacchi che vengono da chi pretende di muoversi alla testa della nostra civiltà» (R. Steiner, Economia spirituale e reincarnazione, O.O. N° 109).

 

Dunque, noi che oggi veniamo visti come di­versi e divergenti, e spesso messi all’indice e perseguitati, potremmo essere i pionieri di una nuova civiltà!

 

In passato, il culto della Dea Iside era festoso e luminoso: le fanciulle si vestivano di bianco e si adornavano di fiori. Questa forma aurea di religione ad un certo punto attirò odio e ostracismo nella Roma antica. Nel tempio siriaco del Gianicolo, situato nella zona di via Dandolo, presso lo studio di via Cadolini che fu il rifugio ed il luogo sacro di Massimo Scaligero, era esposta una bellissima statua di Iside giovinetta, che fu sfregiata dai persecutori del culto e fatta a pezzi. I devoti salvarono tutti i frammenti, li ricomposero e li seppellirono. Dopodiché, decisero di sigillare e sotterrare tutto il Santuario, che fu ritrovato praticamente intatto durante il XIX secolo, con preziosi reperti davvero ben conservati. I frammenti della statua della Dea attendevano solo di essere ricomposti e nuovamente venerati.

 

E questo dovremo fare noi, figli della Dea: ricomporre la sua immagine e il suo culto nello spirito originario, tuttavia nella nuova veste che richiedono i tempi attuali.

 

Il martirio di Santa Trofimena

 

Di recente, sono tornata a visitare Minori, nella Costiera amalfitana, il paese natale di mio padre Fulvio. La Santa Patrona, Trofimena, viene rappresentata con una giovane vacca, per via della storia del ritrovamento delle sue spoglie. Ella fu martirizzata per via della sua fede, a Patti, in Sicilia, ai primordi del Cristianesimo. Trofimena era il nome greco, quello romano Febronia. Dopo il suo martirio e sepoltura, il suo sarcofago di marmo navigò misteriosamente dalla Sicilia fino a Minori, alla foce del fiume Rheginna Minor, dove rimase seppellito per piú di mille anni. La sua pietra era usata dalle lavandaie del paese, che trovavano pratico battere i panni su quel marmo levigato. Santa Trofimena 2Una notte una giovane lavandaia sognò Trofimena, che le chiese di disseppellire il suo sepolcro. Gli uomini del luogo, dopo la rivelazione, cercarono di liberare quel pesante sarcofago, ma nonostante i ripetuti sforzi non vi riuscirono. Nuovamente la santa apparve in sogno alla giovane e le disse che solo una candida giovenca sarebbe potuta riuscire nel­l’intento, e le indicò il luogo dove avrebbe potuto trovarla. Miracolosamente il sarcofago fu trainato con facilità da quella giovenca fino alla piccola chiesa del paese, che fu in seguito trasformata in una grande Basilica, sede vescovile. L’iconografia della santa siciliana rimanda in modo notevole alla Dea Iside, e all’archetipo ad essa legato.

 

Intanto andiamo a ricordare quali sono le date in cui gli antichi festeggiavano la Dea.

 

Iside 2

 

Il 3 Settembre ricorre la Festa della Dea Celeste: Iside, Signora del­l’Universo, simbolo della maternità, della fertilità e della regalità. L’imma­gine di Iside viene spesso accompagnata da una vacca, ed è raffigurata con le corna bovine, tra le quali è racchiuso il Sole. Di solito porta in mano un loto, simbolo della fertilità. Altro suo simbolo è il tiet, o nodo isiaco, protezione per i viaggi nell’oltretomba. In alcune rappresentazioni Iside aveva un sistro nella mano destra, e con il movimento che gli comunicava otteneva un suono acuto gradevolissimo; con la sinistra sorreggeva un vaso d’oro, l’ansa del quale era formata da un aspide.

 

Statua di Iside

 

Ella riveste con il suo “Velo” la scintilla divina che crea tutto ciò che esiste, nel momento in cui discende nel Mondo; e questo significa che il creato assume molteplici forme, colori, profumi. Bellezza, incanto, arte divina, che si mischiano alla prigione di carne e materia della maya dominata dagli Ostacolatori, riscattandola e permeandola di Luce.

 

In questa opera mirabile, suoi preziosi alleati e strumenti sono le gerarchie angeliche. Ecco perché Settembre è anche il mese in cui si festeggiano, il giorno 29, gli Arcangeli. Nella tradizione antroposofica si celebra in particolare Michele, il piú importante baluardo contro il Maligno e Guida dei nostri tempi, quelli dell’incontro con il Christo Eterico.

 

In realtà il 29 Settembre è la Festa di tutti gli Arcangeli, che poi corrispondono a schiere di essi.

 

Mercurio alato

 

Nel paganesimo nella stessa data si festeggiava Mercurio, il messaggero de­gli Dei. La corrispondenza è evidente.

 

Anche nelle altre festività settembrine, cristianesimo e antiche tradizioni si mescolano.

 

Il 21 Settembre, ad esempio, per l’Equinozio d’Autunno, si celebra il Gran Sabba autunnale, il giorno del ritorno del giovane dio Mabon, legato alla vegetazione; al regno degli esseri elementari e al raccolto, il figlio della Grande Dea.

 

La Dea si prepara a scendere nei Regni sotterranei e la luce diminuisce. Ci rimanda a Demetra e a Persefone nel mondo classico.

 

È il momento dell’anno in cui si celebravano anche i Misteri Eleusini. Nella tradizione cristiana e popolare abbiamo la corrispondenza con i festeggiamenti per San Matteo. C’erano ovunque fiere dove i frutti del raccolto venivano scambiati e venduti. Si facevano le provviste per l’inverno, e questo significava poter sopravvivere fino all’anno successivo.

 

Mele

 

Abbiamo ricevuto doni preziosi e abbondanti dalla Dea, dalle gerarchie angeliche e dagli esseri elementari: i frutti della terra, quelli coltivati dalle mani dell’Uomo e quelli spontanei, cosí ricchi di vita eterica e portatori di forze di rinascita e di guarigione. E doni di forze interiori.

 

Nostro dovere e nostra gioia sarà rendere grazie per ciò che abbiamo ricevuto, mettere da parte questo tesoro di beni materiali e immateriali, e prepararci a sopravvivere all’in­verno. Perché saranno dure prove quelle che ci attendono sul cammino verso la Nuova Civiltà.

 

La Dea è con noi, e guida i nostri passi lungo il cammino!

 

 

Shanti Di Lieto Uchiyama