Il caos irrazionale delle inclinazioni

Inviato speciale

 

GWB@dailyhorrorchronicle.inf

Dabliu

 

Proseguo nel mettere a disposizione dei lettori la corrispondenza via e-mail, procurata illegalmente, che il giovane diavolo Giunior W. Berlicche, inviato speciale per il «Daily Horror Chronicle» nel paludoso fronte terrestre, ha confidenzialmente indirizzato alla sua demoniaca collega Vermilingua, attualmente segretaria di redazione del prestigioso media deviato, all’indirizzo elettronico

 

Vermilingua@dailyhorrorchronicle.inf.

 

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Andrea di Furia

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Vedi “Premessa” 

 

www.larchetipo.com/2007/set07/premessa.pdf

 




 

Il caos irrazionale delle inclinazioni

 

Razionale e irrazionale

 

Carissima Vermilingua,

mi fa piacere la tua veloce uscita dall’esperienza del burnout. Soprattutto, mi scrivi nella tua mail, grazie a questa frase: “L’eccesso di razionalità provoca il costante inavvertito ingresso dell’Irrazionale nella vita”. Che ti siano state d’aiuto le parole di Ràntolobiforcuto, del nostro direttore politico al Daily Horror Chronicle.inf, non mi sorprende, visto che è anche l’illegittimo spirito guida del Paese dell’Estremoccidente che colora di sé l’attuale civiltà tecnosovversiva: in cui la costante inavvertita penetrazione dell’Irrazionale in forma rigorosamente razionale, logica, sta provocando la costante regressione dei nostri cornetti emotivi (slap, slap) verso aggruppamenti tribali in cui la persuasione razionale “istintiva” (il dogma culturale, l’etichetta ideologica, il marketing economico) si sostituisce e agisce apparentemente in nome di un Io autocosciente che però viene sistematicamente escluso e addormentato dal fiorire inosservato del caos irrazionale delle inclinazioni.

 

Vantaggiosamente per noi Bramosi pastori della Furbonia University, la Società umana gassosa (l’odierno sistema sociale-palestra a struttura UNIdimensionale, in cui l’Economia prevale su Politica e Cultura rendendole sue utili schiave) non aiuta l’individuo a distinguere tra “razionalità ordinatrice” e “irrazionalità caotizzante”, perché l’ago della bussola sociale è sempre unilateralmente puntato in direzione del chaos antisociale.

 

Questa deficienza di armonia ordinatrice del sistema-palestra si ripercuote nel singolo individuo: nel non accorgersi che ciò che gli sembra essere “suo” pensiero sociale “razionale e logico” è sí logico ma “irrazionale, istintivo”. Non è suo pensiero cosciente, ma sua inclinazione inconscia: istinto irrazionale che fa suo il pensiero razionale.

 

Se, Vermilingua, partiamo dall’Uomo preso a sé – e con ciò sto riempiendo i vuoti della tua preparazione al master in damnatio administration – le sue tre facoltà animiche (pensare sentire e volere) in questa sua fase evolutiva sono intrecciate fortemente: emerge di volta in volta il pensare desto (sulle altre due), il sentire sognante (sulle altre due), il volere dormiente (sulle altre due).

 

Nella Società umana-palestra questa dinamica si proietta nella struttura UNIdimensionale del sistema sociale, quando nell’evoluzione storica delle nostre caramellate caviucce una delle tre dimensioni (o Cultura o Politica o Economia) emerge dominante sulle altre due… e ne fa quello che vuole.

 

Rammenti, Vermilingua, cosa disse il Nonno nella sua ultima visita al nostro asilo nido infernale?

 

Nonno Berlicche: «Quel dilettante allo sbaraglio del Demiurgo vorrebbe che, emancipandosi via via le 3 dimensioni sociali, il nostro futuro olocàusto le differenziasse… affinché, di riflesso, si potesse accorgere della necessità di differenziare anche le tre facoltà animiche del pensare, sentire, volere per salire di livello nel processo evolutivo della propria autocoscienza individuale. Ma questo noi non lo vogliamo. Rispetto dall’Uomo preso a sé va “fissata per sempre” la mescolanza indifferenziata delle tre facoltà animiche e demonizzata, avversata, rigettata senza se e senza ma ogni via cosciente al pensiero libero dai sensi, libero dallo specchio cerebrale.

 

Il loro pensiero cosciente deve restare al livello iniziale: quello astratto, dialettico, che dà loro contezza di sé a partire dal piano corporeo. Solo in questo caso, infatti, l’elemento volitivo istintivo può impadronirsi grazie a noi della loro razionalità astratta e adattarla alla propria inclinazione irrazionale, individuale e sociale, senza che se ne avvedano. Con mano lieve – ed è questa la nostra scommessa faustiana con il Nemico – ciò deve diventare evento generale, coinvolgente la classe intellettuale, politica ed economica: cosí questa condizione di follia… cessa di essere identificabile».

 

Burattinaio 2

 

E il fatto piú incredibile, Vermilingua, è che questa follia – questa evidente sostituzione nel pensiero razionale delle nostre patatine emotive di un Io istintivo di gruppo all’Io cosciente individuale – non viene colta proprio nei Popoli caratterizzati da un intensivo sviluppo della razionalità. Tiè!

 

Se infatti è plausibile che presso i Popoli in cui scarseggia ancora il senso dell’Io (il senso della propria autocoscienza individuale) la persuasione istintiva predominante culturale o politica o economica agisca al posto dell’Io (che però cosí cessa di essere il soggetto della realtà individuale e sociale), questa stessa persuasione istintiva “da eccesso di razionalità” che nei Popoli piú dotati di senso dell’Io individuale colpisce molti, troppi – come fossero unificati da un Io trascendente, da un Io di gruppo, sintomo questo di un regresso verso strutture tribali, però dotate di moderna vernice tecnologica – non dovrebbe per lo meno suscitare qualche interrogativo? Fortunatamente, cosí non avviene… purtroppo salvo qualche rara odiosissima eccezione (sfuggita alla nostra distratta Infernale Intelligence) che tuttavia conferma la regola.

 

Agente del Nemico: «L’eccesso di razionale non è mai evento di pensiero, anzi è il segno della sua caduta: si tratta della logica formalmente rigorosa da parte della sfera istintiva e del caos delle inclinazioni. …Il potenziale ideologico dell’anima di gruppo fa presa non tanto sul mentale razionale, quanto sull’ente istintivo, o primitivo, che fa suo l’elemento razionale. L’intellettuale contemporaneo, che oggi non riconosca come senso ultimo della propria funzione la relazione delle individualità libere, capaci di formare autentiche comunità, l’intellettuale asservito all’“anima di gruppo”, si spiega con il fenomeno della razionalità istintuale, nella quale le leggi interiori della razionalità sono sovvertite, pur rivestendo la forma della regolarità logica. La forma logica obbedisce a una necessità fisica, non razionale. In tal senso le dottrine sociali necessiterebbero essere radicalmente rivedute: per ora esse sono una risposta della ragione agli istinti, non alla richiesta della ragione alle necessità sociali. …Il bisogno corporeo esige la sua dialettica, ossia la sua forma logica; respinge la logica che faccia dipendere il suo soddisfacimento da una scelta interiore rispetto alla quale esso come bisogno istintivo risulti secondario. …È il meccanismo logico che istintualmente vede nella ragione umana indipendente il piú temibile avversario: l’avversario cui non deve dare modo di esprimersi, cui non deve dare quartiere».

 

Dunque, Vermilingua, nell’odierno Uomo preso a sé, solo eccezionalmente la coscienza desta si accende nel sentire sognante, grazie all’immaginazione/ispirazione e nel volere dormiente grazie all’ispirazione/intuizione… mentre di norma, nel quotidiano pensare astratto desto, la logica in cui si esprime risponde solo in rari casi alla coscienza pensante davvero desta, poiché nei casi piú frequenti tale logica apparente risponde piú al sentire sognante e al volitivo sonno profondo istintivo.

 

E avrai notato – ora che i nostri cappuccini animici si sono da poco evoluti dall’istintivo sonno profondo del principio alla razionale coscienza desta odierna – che il compito di noi Bramosi pastori si va differenziando dai colleghi avversari della Fanatic University.

 

I Malefici custodi, Vermilingua, tu li cogli ogni volta che vogliono invertire questa progressione per far rivivere il passato, le tradizioni, per ritornare al principio della loro evoluzione; noi invece ogni volta vogliamo arrestarla ad un eterno indifferenziato presente, per sottrarre loro il futuro.

 

Raccolta differenziata del Sociale

 

Indifferenziare è la parolina magica che dobbiamo applicare sia alle tre facoltà animiche, affinché le nostre pastasciuttine emotive percepiscano solo il corpo e non l’anima se differenziate, sia alle tre dimensioni del sistema sociale, affinché percepiscano “sociale” la struttura UNIdimensionale (le Società umane o solida-culturale o liquida-politica o gassosa-economica), che è invece decisamente conflittuale, squilibrata e antisociale, non avvertendo mai che per l’attuale sviluppo dell’Io individuale autocosciente solo la differenziata struttura tridimensionale (la Società umana calorica sinergica link www.cambiamenti.com/raccolta-differenziata-cambiamenti.htm) è davvero “sociale” in senso equilibrato e sano.

 

Lo possiamo vedere ovunque su quel bruscolino orbitante: specialmente nel Paese di Ràntolobiforcuto che piú degli altri si proclama a parole portatore di valori ideali universali, mentre nei fatti è portatore di un geopolitico egoismo di popolo ostile all’Io individuale evolutivo e favorevole all’Io di gruppo regressivo.

 

Nel precedente Presidente Donald Trump si coglieva meglio l’intreccio indifferenziato e irrazionale in veste logica delle tre facoltà animiche proiettato nell’agire sociale, mentre dalle cronache dell’attuale Presidente Joe Biden si coglie meglio l’Io di gruppo sociale di cui è espressione, la cui persuasione ideologica irrazionale in veste logica ha decisamente offuscato e scalzato l’Io individuale.

 

3. Dabliu

 

Fiamme dell’Inferno Vermilingua! Apparentemente sembra che tutto vada per il meglio, ma non dobbiamo abbassare la guardia. Non dimentichiamoci che ogni nostra mossa ha un effetto karmico potenzialmente stimolante e risvegliante le nostre caviucce aulenti, e che proprio con Faust abbiamo perso la scommessa all’ultimo minuto.

 

 

Il tuo inclinantissimo          Giunior Dabliu