Ouverture

Poesia

Ouverture

Ponte nel bosco

Da qualche parte, nascosto,

un piano suonò Chopin:

due cervi corsero come lampi

tra gli alberi fitti e le foglie,

disparvero.

La musica ci guidò

lungo il terreno dei tiri,

sul piccolo ponte oltre il fiume,

tra gli alberi

e le foglie ammucchiate.

Il cielo fresco oltre i rami,

la terra oltre le foglie

ferveva di more e lombrichi,

piena di giorni invernali

non vissuti.

Dove finiva la terra,

il fiume si scioglieva

con ricordi di neve.

La musica ci guidava, triste,

felice di essere triste,

tra gli alberi folti e le foglie,

nel regno di quell’estate

ancora piena

di ciliegi rampicanti,

di margherite a girasole,

ritte a misurare,

lungo le staccionate,

quel regno di luce

fino all’orizzonte.

Senza mai fermarsi,

quel piano suonò Chopin,

soffrendo

di solitudine aperta,

sperando di voci

e di passi…

L’estate si univa

alle brughiere

senza pudore di nebbie:

azzurro e verde,

fiori smaniosi d’aria

lungo le staccionate;

la terra che cercavamo

ardente di vita.

Da qualche parte, nascosto,

quel piano cantava

segreti di stagioni,

con acqua, nuvole e luce…

Suonò tutto quel pomeriggio.

A volte ancora lo sentiamo

sciogliere temi di sole

nel cuore, sempre vivo,

mai stanco;

piú forte di rami e di foglie

che infittiscono attorno

col tempo,

e fanno piú lungo l’inverno,

i nostri giorni piú brevi,

e la vita…

 

 

Fulvio Di Lieto