Una medicina per L'Io

Medicina

Una medicina per l'Io

Nella congerie di visioni dell’Io preferisco chiarire subito che possiamo distinguere tre Io: un Io Inferiore, altrimenti detto Ego, appiattito nell’influsso astrale; un Io Superiore, riconoscibile come Voce della coscienza, assimilabile al Sé Spirituale, all’Angelo in noi; e infine l’Io Vero, o Logos, il Cristo operante in noi.

 

L’Io Inferiore balbetta la sua presenza a partire dalla dimensione atlantica dell’incarnazione terrestre, mentre l’Io Superiore lo riscontriamo in germe dai primordi dell’evoluzione umana, ma inizia ad uscire dal guscio agli albori del Rinascimento, dell’inizio dell’epoca dell’anima cosciente.

 

Golgotha

 

L’Io Vero si è incarnato sulla Terra al battesimo del Giordano e sul Golgota ha intriso il pianeta del suo sangue sacrificale, segnatura della sua permanente esistenza per gli uomini da allora in poi nella dimensione terrestre.

 

Prendere coscienza del rapporto pedagogico occulto, in senso discendente, fra Io Vero, Io Superiore ed Io Inferiore significa aderire con piena coscienza alla Scuola medica del Non-Egoismo, alla Scuola del cuore eterico.

 

Nel cuore sinistro palpita, ad opera dell’Io Superiore, in basso, la volontà cosmica del Karma.

 

Nel cuore destro agisce, in alto, come impulso del­l’Io Vero, la volontà terrestre della guarigione, sinonimo di libertà conquistata.

 

«Cristo conduce in basso e in alto, creando in armonia l’UomoSpirito con l’uomo terrestre». Recita cosí l’ul­timo mantra donato dal Dottore in occasione del Corso di Medicina Pastorale, dove sottolinea il ruolo mediano del piano del sentire governato dal Signore del Karma.

 

L’interrelazione fra i due settori cardiaci e la regione epifisaria va a formare la corrente di eterizzazione del sangue, che si trasforma costantemente in sostanza eterica, un mare di Luce del microcosmo umano connesso all’oceano del macrocosmo.

 

J.W. Goethe, all’inizio dell’Ottocento, aveva lanciato tre Idee-Guida per l’Umanità: Dio, Virtú, Immortalità. Esse sono state progressivamente distorte in Oro/Denaro, Salute/Benessere, Immortalità del corpo/Prolungamento della vita.

 

Se ci immergiamo nella prima declinandola come Amore Immortale o Sommo Bene, possiamo riconoscere quattro attribuzioni che la caratterizzano: Dignità, Responsabilità, Veracità e Libertà.

 

«Noi saremo ciò che vogliamo essere» cosí si esprime in uno dei passaggi del suo libello Della dignità dell’Uomo Pico della Mirandola.

 

Nel terzo millennio tale dignità viene piú volte calpestata in ambito sanitario: il ruolo del farmacista è per lo piú mercificato e svilito dall’industria farmaceutica; il ruolo del medico di base è subordinato, defilato e ipocritico; la negazione della morte si coniuga ai costi sociali dell’al­lungamento quantitativo della vita e alla nascita delle RSA lager. È disperso tutto il potenziale dell’Essere morale colmo di ideali religiosi, di colui che fa del proprio banco di lavoro un altare.

 

Vento sabbia e stelle

 

«Essere un uomo è proprio questo, essere responsabile. È conoscere la vergogna di fronte a una miseria anche quando non sembra dipendere da noi. È sentirsi fieri di una vittoria ottenuta dai nostri compagni. È capire che, posando la prima pietra, si contribuisce a costruire il mondo» (Antoine de Saint-Exupery, Vento, sabbia e stelle).

 

La conoscenza antroposofica comporta difatti un sentimento di responsabilità, la consapevolezza del suo valore sociale e pratico grazie alla sua attuazione cosciente.

 

La medicina convenzionale è ingessata dalle statistiche e dalle cosiddette evidenze scientifiche, che dettano legge attraverso i protocolli terapeutici, le linee-guida, le banche-dati e le meta-analisi.

 

Non si accorgono i medici che la loro capacità decisionale va ad indebolirsi.

 

Ascoltiamo cosa dice il prof. Luigi Bolondi l’8 ottobre 2016 ad un Convegno sull’Atto medico: «Su queste linee guida, alla cui redazione io personalmente e insieme il mio gruppo abbiamo collaborato, e quindi sono da noi molto ben conosciute, abbiamo provato a verificare nella nostra pratica clinica quante volte il paziente veniva trattato secondo le raccomandazioni in esse contenute. I risultati sono stati abbastanza sorprendenti perché a seconda degli stadi della malattia, solo nel 60% circa dei casi abbiamo trattato il paziente secondo le raccomandazioni delle linee guida. …Le cosiddette evidenze scientifiche, quelle veramente forti, non sono tante, e gli studi clinici controllati da cui derivano le evidenze hanno dei limiti in quanto si basano su studi condotti su tematiche con ricadute economiche e commerciali, che includono solo pazienti con caratteristiche cliniche selezionate che escludono le patologie concomitanti e sono studi condotti in situazioni organizzative e culturali privilegiate. Pertanto l’applicabilità delle linee guida nel mondo reale non sempre è possibile nella totalità dei pazienti, perché viene misconosciuta l’individualità».

 

Conoscerete la verità

 

Già, l’individualità: l’ex-preside della Facoltà di Medicina di Bologna inizia ad accorgersi delle falle del sistema medico e a riconoscere l’in­dividualità, l’abbozzo dell’Io del paziente!

 

«Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Giovanni 8:32).

 

La veracità è una verità verificata: gli Ostacolatori la travestono di finzione attraverso i dati truccati (vedi la denuncia sulla prestigiosa rivista medica “The Lancet”); oppure la negano con la menzogna per mezzo delle contro-ricerche ordinate dal marketing farmaceutico.

 

La libertà è il frutto maturo della veracità, che viene espressa dal bissare nei Vangeli la parola “Amen” significante “È vero”. La libertà cosí intesa può essere espressa da sei semi nuovi di pensiero vivente sulla guarigione. I semi racchiudono in sé potenziali evolutivi preziosi:

 

 

1) chi riesce a meravigliarsi sa guarire, e solo allora può conoscere la realtà della salute;

 

2) la vera guarigione è accogliere la domanda che la malattia pone alla vita;

 

3) la malattia è il primo passo verso la guarigione;

 

4) ogni vera guarigione è attraversare la ferita, scrutando con discrezione nella sua feritoia;

 

5) ogni guarigione implica un cambiamento di coscienza, attraverso la trasformazione della propria personalità;

 

6) la malattia individuale è rispecchiata nel sociale. La guarigione individuale è connessa alla guarigione del sistema familiare nel contesto della sfera sociale. Come esempio può essere riportato il carcinoma del seno che, pur legato in parte ad ascendenze genotipiche su base familiare, può essere guarito attivando gli altri semi elencati, promuovendo cosí la guarigione del sistema familiare e contribuendo alla rinascita di un pensiero risanatore in ambito sociale sulla visione del carcinoma stesso.

 

 

Se riguardiamo la seconda idea-guida dettata da Goethe: la Virtú, citiamo le due espressioni dell’antichità: la prima recitante il “Conosci te stesso” e la seconda “Nel mezzo sta la Virtú”, la corda troppo tesa si spezza. Il Codice delle Virtú, significato dai Talenti individuali, tipizza il singolo Essere umano. Un percorso luminoso può essere costituito ancor oggi dall’Ottuplice sentiero del Buddha rinverdito dal Vangelo di Luca alla luce delle comunicazioni scientifico-spirituali di Rudolf Steiner. L’Io diviene artefice della sua evoluzione interiore.

 

Alessandro Magno e Aristotele

Alessandro Magno e Aristotele

 

Nella terza idea-guida echeggiano le residue testimonianze dei Misteri di Samotracia, che videro compresenti in una passata incarnazione Rudolf Steiner ed Ita Wegman, alias Aristotele e Alessandro Magno. L’immortalità corporea è confinata nelle cellule seminali ed è vanamente inseguita nelle cellule tumorali, tese ad una riproduzione infinita.

 

È l’Amore immortale il faro del futuro per l’Idea-guida: esso è l’Opera alchemica da conquistare di vita in vita, dando cosí pieno senso all’arte di vivere sulla Terra.

 

In sintesi una medicina per l’Io ha come meta l’abbandono di una visione materialistica unilaterale e al contempo l’avvicinamento alla realtà del mondo spirituale. Assumere questo compito dignifica il divenire Terapeuti al servizio dell’evoluzione.

 

«L’uomo del quinto periodo postatlantico deve lavorare per divenire cosciente dell’appartenenza dell’Io al mondo spirituale. E l’ampliamento della coscienza dell’Io attraverso il mondo spirituale è la Scienza dello Spirito. Perciò essa è profondamente connessa con i piú elevati compiti dell’evo­luzione umana nel nostro quinto periodo di cultura postatlantico» (R. Steiner, O.O. N° 158).

 

 

Angelo Antonio Fierro