Passato luciferico e futuro ahrimanico

Antroposofia

Passato luciferico e futuro ahrimanico

Arild Rosenkrantz «Lucifero e Arimane»

Arild Rosenkrantz «Lucifero e Arimane»

 

Al giorno d’oggi, quando in presenza di un vasto pub­blico si parla delle questioni piú importanti del nostro tempo, ci si trova in una posizione diversa a seconda che non si conosca nulla delle forze piú profonde del divenire storico mondiale – in altre parole, della scienza dell’Ini­ziazione – o se si sa qualcosa al riguardo. Oggi, con tutti i tipi di conoscenze esteriori che sono considerate scien­tifiche, pratiche e simili, è relativamente facile parlare di questioni relative al tempo attuale. Ma è straordinaria­mente difficile parlare di tali questioni di tempo nel presente contesto, quando si conosce la scienza della cosiddetta Iniziazione, che è il punto di partenza per tutto ciò che dobbiamo discutere in luoghi come quello in cui ci siamo riuniti oggi. Infatti, chi oggi parla delle questioni del tempo dal punto di vista della scienza iniziatica, sa di non avere contro di sé solo le opinioni soggettive e casuali delle persone alle quali parla, ma sa anche che oggi gran parte dell’umanità è già dominata per un verso o per l’altro da forze mondiali ahrimaniche molto potenti e in continuo aumento. Quello che voglio dire con questo, tuttavia, posso spiegarvelo solo se vi fornisco una sorta di panoramica storica di un periodo umano piú ampio.

 

Da varie considerazioni che abbiamo fatto qui e che troverete anche in diversi miei cicli di conferenze, sapete che l’era in cui noi ci troviamo in quanto esseri umani attuali inizia alla metà del XV secolo. Questo periodo, che ha avuto inizio a metà del XV secolo e di cui siamo ancora praticamente all’inizio, è sempre stato chiamato il quinto periodo post-atlantico, ed è quello che ha sostituito il periodo greco-lati­no, che si colloca dalla metà dell’VIII secolo a.C. alla metà del XV secolo d.C. Piú indietro risaliamo al periodo egizio-caldaico. Ve l’ho indicato solo perché ricordiate come nell’intero divenire umano noi in­tegriamo il periodo in cui ci sentiamo di stare come esseri umani attuali. Ora sapete che dopo il compi­mento del primo terzo del periodo greco-latino, ebbe luogo il Mistero del Golgota. E abbiamo caratterizzato da diversi punti di vista ciò che attraverso questo Mistero del Golgota è effettivamente accaduto per lo sviluppo dell’umanità, anzi per l’intero sviluppo della Terra. Oggi vogliamo collocare in questo contesto storico piú ampio alcune cose che per l’umanità sono legate a questo Mistero del Golgota.

 

A questo scopo guardiamo indietro a tempi molto piú antichi, diciamo all’inizio del terzo millennio del calendario precristiano. Sapete quanto poco i documenti storici ufficiali parlino di questo primo sviluppo della razza umana sulla Terra. Sapete anche che i documenti ufficiali si riferiscono all’Oriente, all’Asia. E da molte osservazioni antroposofiche sapete che piú si va indietro nello sviluppo dell’uma­nità, piú si incontrano altre e sempre diverse condizioni dell’anima umana, e che troviamo, per cosí dire, un’antica saggezza primordiale che sta alla base di tutta l’evoluzione dell’umanità. Sapete che ci sono state tradizioni che si sono conservate in stretti circoli segreti fino al XIX secolo e che queste tradizioni erano per lo piú poco fedeli, ma si sono conservate in un certo senso fino ai nostri giorni. Se l’uo­mo di oggi viene a conoscenza di una parte di questa antica saggezza dell’umanità, rimane stupito dalle profondità della realtà in cui tale saggezza antica affonda le sue radici. Ma dalle riflessioni che abbiamo fatto nel corso degli anni, sapete che è sempre stato necessario contrapporre questa dottrina di saggezza diffusa nell’antichità alla visione ben diversa della vita e del mondo dell’antico popolo ebraico, che ave­va un carattere completamente diverso. Cosí che, secondo un certo criterio, la diffusa dottrina della sag­gezza antica è definita pagana e ad essa si contrappone l’elemento ebraico, l’elemento giudaico. Sapete già dalle tradizioni e dagli scritti ufficiali come l’elemento cristiano sia sorto da quell’elemento ebraico.

 

Da questi fatti esterni potete già dedurre qualcosa, a cui vi chiedo oggi di prestare attenzione: nello sviluppo dell’umanità è diventato necessario contrapporre all’antico elemento pagano e alla sua saggezza originaria l’elemento ebraico, da cui si è poi sviluppato, almeno in parte, il cristianesimo. Ciò di­mostra che questa antica saggezza pagana nella sua globalità non poté essere l’unico influsso sull’ulte­riore sviluppo dell’umanità. Da qui deve nascere una domanda: qual è dunque la ragione per cui l’antica saggezza pagana primordiale, che per molti aspetti è cosí ammirevole, ha dovuto ricevere una nuova for­ma, una trasformazione attraverso il Giudaismo e il Cristianesimo? Questa domanda deve essere posta.

 

Ma a questa domanda si può rispondere solo con la saggezza iniziatica tramite un fatto molto, molto importante che si svolse in Asia all’inizio del terzo millennio a.C. Lí, lo sguardo veggente retrospettivo scopre che un’incarnazione di una entità soprasensibile ha avuto luogo in un essere umano, proprio come un’incarnazione di un’entità soprasensibile, del Cristo, ha avuto luogo nell’uomo Gesú di Nazareth nel mistero del Golgota. Questa incarnazione, avvenuta all’inizio del terzo millennio a.C. e che è straordinariamente difficile da rintracciare anche con la scienza iniziatica, è stata per l’umanità straordinariamente grandiosa, straordinariamente potente. Ciò che essa ha dato all’umanità è essenzialmente l’antica saggezza primordiale.

 

Prima di tutto, considerato esteriormente, l’argomento è tale che si può dire che si trattava di una saggezza che penetrava profondamente nella realtà, ma freddamente, guidata solo da idee, con poco contenuto mentale. Questo se è considerato esternamente. Dentro di sé si può giudicare che cosa fosse effettivamente questa saggezza, solo se si risale a quell’incarnazione, che ebbe luogo in Asia all’inizio del terzo millennio a.C. Come appare allo sguardo veggente retrospettivo, c’è stata una vera e propria incarnazione umana della potenza luciferica. E questa incarnazione di Lucifero nell’umanità, che ha avuto luogo in un certo modo, è stata l’origine della diffusa saggezza primordiale che sta alla base della terza cultura umana postatlantica. Fino all’epoca dei Greci, si è diffuso tra l’umanità quello che è emerso da quell’impulso, quell’impulso culturale dell’umanità asiatico-luciferica. La saggezza luciferica, in quell’epoca di sviluppo, in quanto utile all’umanità, era in un certo modo luminosa, diversificata a seconda dei popoli e delle razze tra cui si diffondeva, chiaramente riconoscibile in tutta l’Asia, poi nella cultura egizia, in quella babilonese, ma, come ho detto, fino ancora alla base della cultura greca. A quel tempo, tutto ciò che le persone pensavano, scrivevano, volevano, era in un certo modo condizionato da questa influenza luciferica sulla cultura umana.

 

Scultura greca

 

Sarebbe, ovviamente, straordinariamente infantile se si dicesse: quella era proprio un’incarnazione di Lucifero, bisogna evitarla. Di questa sorta si potrebbe anche evitare tutto ciò che di bello e grande è derivato per l’umanità da questa corrente luciferica perché, come ho detto, la bellezza greca è qualcosa che è emersa da essa. L’intero pensiero gnostico era presente quando ebbe luogo il Mistero del Golgota. Era una saggezza penetrante, che risplendeva in profondità nelle cose del mondo. L’intera concezione gnostica è stata determinata da forze luciferiche. Non si deve quindi dire che questo pensiero gnostico è sbagliato, ma solo che la sua caratteristica è di essere permeato da impulsi luciferici.

 

Ora, molto piú di duemila anni dopo questa incarnazione luciferica, avvenne il Mistero del Golgota. Si può dire che le persone, tra le quali si diffuse l’impulso del Mistero del Golgota, erano ancora completamente permeate da ciò che l’impulso luciferico aveva portato nel loro pensiero, nel loro sentimento e nella loro sensibilità. E fu a questo punto che l’impulso del tutto diverso, l’impulso del Cristo, entrò nello sviluppo dell’umanità civilizzata. Di cosa significhi questo impulso cristico all’interno dell’umanità civilizzata abbiamo parlato spesso. Voglio solo accennare che l’impulso del Cristo è stato accolto dalle menti del tipo che ho caratterizzato oggi. Si potrebbe dire: l’impulso cristico risplendeva in quanto di meglio Lucifero aveva dato all’essere umano. E l’impulso cristico è stato recepito nei primi secoli cristiani in modo tale da poter dire che grazie a ciò che gli uomini avevano ricevuto da Lucifero, essi compresero il Cristo. Bisogna affrontare queste cose con imparzialità, altrimenti non si potrà mai veramente comprendere il modo particolare in cui l’impulso cristico fu percepito nei primi secoli.

 

«Chi, il figlio del falegname?»

«Chi, il figlio del falegname?»

 

Quando poi l’impulso luciferico scomparve sempre di piú dalla loro mente, gli uomini erano anche sempre meno capaci di assorbire realmente l’impulso cristico. Pensate dunque solo che molte cose sono diventate materialistiche nel corso dei tempi moderni. Ma se vi chiedete: cosa è diventato piú materialistico? otterrete la risposta: gran parte della teologia cristiana moderna. Perché si tratta semplicemente del materialismo piú forte, in quanto una grande parte di questa teologia cristiana moderna non vede piú il Cristo nell’uomo Gesú di Nazareth, ma vede solo ormai l’uomo, il “semplice uomo di Nazareth”, l’uomo che si può comprendere, se ci si vuole innalzare un poco verso una comprensione piú elevata. Quanto piú si accetta l’uomo Gesú di Nazareth come un semplice essere umano ordinario, che apparteneva solo alla schiera di altre famose figure storiche, tanto piú questo fa appello a un certo orientamento materialistico della teologia moderna. Del fatto soprannaturale dell’evento del Golgota, questa teologia moderna vuole riconoscere ben poco.

 

Ma lentamente nelle anime umane gli influssi luciferici si sono affievoliti. Per questo, nei nuovi tempi e nel prossimo e lontano futuro, quello che chiamiamo impulso ahrimanico è diventato sempre piú forte. L’impulso ahrimanico ha origine da un’entità sovrasensibile diversa dal Cristo – potremmo anche parlare di un’entità “sub-sensibile”, ma non ha grande importanza – e il suo influsso è diventato sempre piú potente soprattutto a partire dal quinto periodo postatlantico. Se prendiamo in considerazione le perplessità e le confusioni degli ultimi anni, troveremo che gli uomini vi sono stati indotti proprio dalle potenze ahrimaniche.

 

Logos e antilogos

 

Come all’inizio del terzo millennio a.C. c’è stata un’incar­nazione di Lucifero, come al tempo del mistero del Golgota c’è stata l’incarnazione del Cristo, cosí, dopo un certo tempo dopo la nostra attuale esistenza, circa nel terzo millennio d.C., avverrà una incarnazione occidentale di Ahrimane. Dunque, se si vuol capire in modo giusto questa storia dell’evolu­zione umana di quasi sei millenni, bisogna considerarla cosí: un’incarnazione di Lucifero sta a un polo, all’altro polo c’è quella di Ahrimane e nel mezzo c’è quella del Cristo. Lucifero è quella potenza che attiva nell’uomo tutte le forze dell’entu­siasmo, ogni falso misticismo, tutto quello che spinge l’uomo a esaltarsi, che vuole disorganizzare in un certo qual modo fisiologicamente il sangue umano per portare l’uomo fuori da se stesso. Ahrimane è quell’entità che rende l’uomo sobrio, pro­saico, pedante, che fossilizza gli uomini, che li porta alla superstizione del materialismo.

 

L’entità umana rappresenta quindi essenzialmente lo sforzo di mantenere l’equilibrio tra le forze ahrimaniche e quelle luciferiche: l’impulso del Cristo aiuta l’umanità attuale a creare questo equilibrio. Questi due poli, il luciferico e l’ahrimanico, sono dunque sempre presenti nell’uomo. Ma storicamente troviamo che quello luciferico è prevalso in certe correnti dell’evoluzione culturale precristiana e fino nei primi secoli d.C., mentre quello ahrimanico lavora dalla metà del quindicesimo secolo e diventa sempre piú forte, finché avverrà una sua effettiva incarnazione nell’umanità occidentale.

 

Rudolf Steiner Ritratto di Arimane

Rudolf Steiner
Ritratto di Arimane

 

Ora, la cosa particolare è che queste cose siano preparate molto tempo prima. Le entità ahrimaniche preparano l’evoluzione dell’umanità da cosí tanto tempo che quando nella civilizzazione occidentale – che secondo noi si può appena chiamare civiltà – apparirà l’incarnazione di Ahrimane, come è apparsa in Cina quella di Lucifero e quella del Cristo in Medio Oriente, l’umanità cadrà nelle mani di Ahrimane. Oggi non serve a nulla farsi illusioni su queste cose. Ahrimane apparirà sotto spoglie umane. Al riguardo, si tratta solo di come troverà preparati gli uomini: se i suoi preparativi lo aiuteranno a trascinare tutta l’umanità, che oggi è definita civilizzata, oppure se l’umanità potrà resistergli. Oggi non ci si deve fare illusioni. In un certo modo gli uomini rifuggono la verità, che non può essere data loro sotto una forma del tutto inequivocabile perché la deriderebbero, la canzonerebbero, la metterebbero in ridicolo. Ma anche quando gliela si dà, come viene adesso tentato con la Tripartizione sociale, non la vogliono, almeno nella massa. Ma questo non voler accettare la cosa è proprio uno dei mezzi di cui si possono servire le potenze ahrimaniche, per cui quando Ahrimane apparirà sotto spoglie umane, avrà un grandissimo numero di persone che lo seguiranno. Proprio questo non badare alle importantissime verità creerà il miglior mezzo per favorire la sua incarnazione. Perché, vedete, per trovare il giusto atteggiamento di fronte a quello che avverrà nell’evoluzione dell’umanità per mezzo di Ahrimane, non serve altro che imparare a conoscere in modo imparziale la forza grazie alla quale lavora, e anche quella grazie alla quale l’umanità può farsi scudo per non essere tentata e sedotta dalle potenze ahrimaniche. Perciò oggi cercheremo di dare almeno uno sguardo sui particolari punti che favoriscono le adesioni ad Ahrimane e quello che dal mondo sovrasensibile sarà particolarmente necessario alle potenze ahrimaniche per aumentare tali adesioni grazie alle menti umane.

 

Questo è uno dei mezzi: non accorgersi di quale significato abbiano in realtà per gli uomini certi pensieri e certi tipi d’immaginazione, cioè quelli che nei tempi attuali sono diventati preponderanti. Sapete che c’è una grande differenza tra il modo in cui un essere umano si sentiva nel cosmo intero al tempo dell’Egitto, o anche greco, e come si sente all’inizio dell’epoca moderna, dall’inizio del Medioevo. Immaginatevi un Egizio istruito correttamente. Sapeva di non essere composto solo da ingredienti che si trovano qui sulla terra e che sono incarnati nel regno animale, vegetale e minerale. Sapeva che nella sua essenza di uomo agivano delle forze che vedeva lassú, nelle stelle. Sentiva di far parte dell’interno universo. Sentiva l’intero cosmo non solo animato, ma vivificato, permeato di Spirito, e nella sua coscienza viveva qualcosa delle entità spirituali dell’Universo, dell’adesione dell’anima alla vita del cosmo. Nel corso della vita dell’umanità, tutto questo è andato perduto. Oggi l’uomo dà un’occhiata dalla sua terra a lassú, al mondo stellato, che per lui è riempito di stelle fisse, soli, pianeti, comete e via dicendo. Ma con cosa indaga su tutto ciò che lo guarda dall’alto nello spazio del mondo siderale? Indaga con la matematica, al massimo con la meccanica. Tutto quello che sta attorno alla Terra è senza Spirito, senza anima, perfino privo di vita. In fondo, si tratta solo di un enorme meccanismo. Con l’aiuto delle leggi matematiche e meccaniche capiamo in modo eccellente! Lo studioso di Scienza dello Spirito potrà certo apprezzare quello che un Galileo, un Keplero hanno compiuto. Ma quello che penetra nella ragione e nella coscienza umana attraverso l’insegnamento di queste grandi personalità dell’evoluzione umana mostra l’universo solo come un grande meccanismo.

 

Il significato di tutto questo è che può trarre conclusioni solo da chi è in grado di osservare l’uomo nel suo essere completo. Gli astronomi, gli astrofisici hanno un bel parlare quando presentano l’intero universo come un meccanismo che si lascia comprendere e calcolare con formule matematiche. Questo l’uomo lo può certo credere da quando si sveglia al mattino a quando si addormenta la sera. Ma nel profondo subconscio, che l’uomo non può raggiungere con la sua coscienza di veglia, ma che appartiene alla sua essenza nella quale vive fra l’addormentarsi e il risvegliarsi, là, nell’anima umana fluisce ben altro dall’universo! Là nell’anima umana vive un sapere, che non è certo conosciuto nella coscienza di veglia ma che vive giú, nelle profondità dell’anima e l’informa sullo Spirito, sulla vita dell’anima, sulla vita del cosmo. E quando l’uomo anche nel suo subconscio, nulla sa di quello che c’è in comune con lo Spirito, l’anima e la vita di tutto il mondo dal momento che si addormenta al risveglio, qualcosa sta succedendo alle cose che vivono dentro lo Spirito. E gran parte della confusione dell’uomo moderno, che è cosí grande, nasce dal momento in cui si addormenta fino al risveglio, e ciò che la coscienza di veglia oggi vuole riconoscere come visione del mondo, di questo universo.

 

Quando prendete in considerazione tutto lo Spirito e il significato della Scienza dello Spirito antroposofica, cosa vi dice riguardo a tali cose? Vi dice: Sí, ciò che Galileo e Copernico hanno portato al­l’umanità è grande e straordinario, ma non è una verità assoluta, non è affatto una verità assoluta ma un aspetto dell’universo, un lato da un certo punto di vista! È da attribuire solo alla superbia dell’uomo moderno che oggi la gente dica: «Che bambinata è il sistema tolomaico, lo usavano gli uomini quando erano ancora bambini. Noi siamo andati meravigliosamente avanti, fino alle stelle e ora valutiamo tutto come qualcosa di assoluto». Ma questo è altrettanto poco qualcosa di assoluto quanto lo era il sistema tolemaico, è solo un aspetto. E si è nel giusto – questo vi dice la Scienza dello Spirito antroposofica – solo quando si sa che tutto quello che l’uomo, conosce in quanto misere matematiche e schematismi meccanici non danno dell’universo alcuna assoluta verità, bensí solo illusioni. Abbiamo bisogno d’illu­sioni, perché l’umanità nei suoi diversi stadi d’evoluzione passa attraverso diverse forme di educazione. Per l’educazione di tempi moderni abbiamo semplicemente bisogno di queste illusioni di natura matematica sull’universo. Dobbiamo appropriarcene, ma dobbiamo sapere che sono illusioni. E sono ancor piú illusioni se noi le applichiamo a quello che ci circonda tutti i giorni, quando secondo l’insegnamen­to atomistico o molecolare, aspiriamo anche a ingabbiare la creazione in una specie di piccola astronomia delle sostanze terrestri. Se si vuol assumere il giusto punto di vista nei confronti di tutta la scienza moderna, di quanto finora questa scienza pensa, si deve riconoscere che questa è tutta solo illusione.

 

Ora Ahrimane, affinché la sua incarnazione sia per lui la piú proficua, ha il piú grande interesse che le persone si perfezionino in questa scienza illusoria, come in fondo è l’intera nostra scienza attuale, ma che non si rendano conto che si tratta di una scienza illusoria. Ahrimane ha il massimo interesse ad insegnare agli uomini la matematica, ma non ad insegnare loro che le visioni meccanico-matematiche sull’universo sono solo un’illusione. Ahrimane ha il massimo interesse d’insegnare agli uomini la chimica, la fisica, la biologia ecc., come sono rappresentate oggi tra la gente, facendo credere che rappresentino l’assoluta verità, e non solo punti di vista come delle fotografie prese da un solo lato.

 

Quando si fotografa un albero da un lato può risultare essere esattamente fotografato, però non si ha un’idea della sua totalità. Se lo si fotografa da quattro lati, si può al limite averne un’idea. Ahrimane ha il massimo interesse a nascondere all’umanità che nell’odierna scienza intellettuale e razionalista, con la sua appendice di empirismo superstizioso, si ha a che fare con una grande illusione, con un inganno. Sarebbe in grado di avere il piú grande successo, di sperimentare il piú forte trionfo, se si riuscisse a far sí che questa superstizione scientifica che al giorno d’oggi si è impadronita di tutti i circoli e in base alla quale si vuole persino organizzare la propria scienza sociale, prevalesse fino al terzo millennio, e se Ahrimane potesse dunque venire nel mondo come essere umano all’interno della civiltà occidentale e trovarvi tale superstizione scientifica.

 

 

Rudolf Steiner (1a parte – continua)

 


 

Conferenza tenuta a Zurigo il 27 ottobre 1919. O.O. N° 193.

Traduzione di Angiola Lagarde.

Da uno stenoscritto non rivisto dall’Autore.