Viridità

BioEtica
Viridità

La luce del vivente che sgorga dalla natura, cura e rimedio per ogni male

«Troveremo sempre fuori di noi ciò che creiamo dentro: perciò l’identità con l’essere o il

riflesso ingannevole. Il miglior dono è la volontà che decide il bene, l’essere, la redenzione».

 

Massimo Scaligero

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RisveglioIl Mondo, la dimensione terrestre in cui viviamo, nella sua essenza piú autentica, ci viene incontro ogni istante della nostra esistenza; attraverso i nostri sensi penetra la barriera della maya e si fonde con la parte piú pura del nostro essere, con ciò che di divino è in noi: la Luce del Logos che la vita la crea e la feconda, riscattando le tenebre della maya stessa. Noi però non ne siamo coscienti: ciò che vediamo e conosciamo è il paravento che ci viene costruito con somma maestria dagli Ostacolatori, scenografi senza rivali.

Lo sguardo chiaroveggente e non contaminato di Goethe, come quello della grande Ildegarda di Bingen secoli prima di lui, vede viceversa direttamente la Potenza creatrice del Christo-Logos che fluisce inarrestabile da ogni forma di vita, percepita pura oltre gli orpelli ahrimanici che l’uomo già allora venerava piú degli Dei. Mentre oggi il Vitello d’Oro è diventato piú luccicante e attraente che mai, e il prezzo per adorarlo è l’anima stessa degli esseri umani. È una matrix all’apparenza piú reale e invincibile che mai nella storia dei mortali; e mortifera non solo per la nostra evoluzione interiore, ma anche per la nostra salute, in quanto agisce avvelenando e indebolendo i nostri corpi astrale ed eterico, arrivando a compromettere l’integrità del corpo fisico, il tempio del nostro Io durante l’incarnazione terrena.

Coltivare la terraE questo veleno, frutto del Patto con il Ladrone malvagio, non può che riecheggiare nella natura tutta, il Paradiso Terrestre da ripristinare, il luogo meraviglioso che ci è stato donato come tempio di tutti i viventi, da amare e preservare con gratitudine e sapienza. Non a caso, il primo compito affidato all’Uomo-Adamo da Michele Arcangelo, è coltivare i frutti della terra.Impulsi scientifico spirituali per il progresso dell'agricoltura La scelta della Libertà prevede il lavoro in comunione con la Natura e gli Esseri Elementari che ne sono i custodi, per recuperare l’unione con il Divino del Paradiso Terrestre, con una consapevolezza nuova e una partecipazione importante alla creazione della vita, ad un livello superiore.

Coltivando la terra, seminando il segreto nascosto nel cuore del seme, fecondando cosí il suolo fertile brulicante di vita divina in forma elementare, il contadino diventa parte dell’opera degli Dei e artefice del destino di tutto il genere umano. Ecco perché la salvezza dell’umanità tutta, da qui deve ripartire.

Semi oleosiNon a caso Rudolf Steiner, in Impulsi scientifico-spirituali per il progresso dell’Agricoltura, sottolinea piú e piú volte di essere nato agricoltore: «Sono radicato proprio nel mondo agricolo, in esso sono sempre rimasto con il mio atteggiamento».

Il mondo agricolo è quello di Michele, che al primo uomo insegnò i segreti semplici e potentissimi dell’agricoltura. L’atteggiamento di chi coltiva è umiltà e riconoscenza verso gli Dei, gli Esseri Elementari e la nostra Madre Iside Sophia, regina e culla fertile della vita; ma anche consapevolezza della sacralità del ruolo del custode dei semi, del patrimonio genetico, del codice divino, che permette ai viventi di propagare con gioia la propria stirpe, la specie a cui appartengono, una delle molteplici note della Musica di Dio, del canto del Logos che non ha fine e non ha principio.

Ildegarda di BingenNel verde e poi nel colori delle piante, Goethe vedeva dunque la manifestazione del Logos Solare, una musica celeste che si fa immagine viva e danzante.

E allo stesso modo la Monaca Veggente Ildegarda, percepisce la Luce Divina nella Natura, e chiama questa luce vegetale “Viridità”. Negli animali e negli uomini è ugualmente presente, ed è brillante e festosa se la salute è buona, spenta se vi sono dei malanni.

Con lo stesso sapiente sguardo è possibile anche vedere come il dolore interiore e il peccato del singolo e della comunità tutta siano le cause profonde delle malattie fisiche. Le erbe e tutto ciò che la Natura offre come rimedio alla malattia fisica, mostrano le loro proprietà alla guaritrice Ildegarda, cristiana ed erede del retaggio pagano solare, legandosi in un armonioso connubio con le luci eteriche spente degli ammalati, e ravvivandone i colori visibili con occhi spirituali.

Ildegarda, la potenza e la grazia«Curare i corpi di quella gente rendeva ogni cosa piú facile. Perché il corpo ascolta il calore soave del finocchio, la frescura della citronella, la sapienza della ruta che esalta nell’acqua i suoi umori. …Mi rivolgevo alla malattia usandole gentilezza ed essa mi aiutava a sciogliere in quella gente tutto il dolore che non era stato ancora pianto, per lasciar scorrere qualche lontano sfacelo che qualcuno aveva trattenuto nella milza, nella piaga sempre aperta di un piede, in un utero contratto. …Ogni guarigione creava passaggi, varchi inattesi e porte dove far entrare aria, acquate fresche. Un mondo fatto nuovo si apriva all’improvviso.

Arild Rosenkrantz  «Arcangelo Michele»

Arild Rosenkrantz «Arcangelo Michele»

Ognuno si sentiva piú leggero e vuoto e s’accontentava di essere la forma cava del destino. Capitava che molti guarendo abbandonassero progetti di guerra, fatti d’arme, ambizioni di mercatura. Cominciavano a vivere, per la prima volta, di puro presente». (Tratto da Ildegarda la potenza e la grazia di Lucia Tancredi, Edizioni Città Nuova).

Il miglior dono, come dice appunto Massimo Scaligero, è la volontà che decide il bene, e la malattia stessa può essere un dono, un punto di partenza per dirigere il nostro destino nella direzione piú giusta e virtuosa, e ricca di frutti.

La malattia e gli eventi infausti sono causati dal karma di vite precedenti, ma non dimentichiamo che il Christo Logos è il Signore del Karma.

Michele è il primo strumento della Potenza luminosa del Logos contro le Tenebre. Egli può essere la nostra Spada, se partiamo dalla guarigione interiore ed esteriore di ognuno di noi, e della Civiltà umana nella sua interezza, in questo difficile periodo storico di transizione.

Shanti Di Lieto Uchiyama