La posta dei lettori

Redazione

La posta dei lettori

letterinaVorrei chiedere se sapete qualcosa di un articolo che ho visto due o tre mesi fa circa, che parlava delle energie alternative, quali i pannelli solari, e diceva che sono delle trappole per gli esseri elementari, i quali vengono cosí ridotti in schiavitú. Entravano poi anche in dettagli tecnici ecc., ma non ricordo dove l’ho letto…

 

M. M.

 

Si fa un gran parlare in questo periodo di esseri elementari, senza conoscerli ma considerandoli come dei personaggi alquanto simili a noi, che parlano – con chi riesce a comunicare con loro – in maniera acculturata e con frasi dalla logica stringente. Si tratta in genere di trasposizioni cerebrali di “canalizzatori”. È molto importante in quest’epoca recuperare il rapporto, da secoli interrotto, con gli esseri elementari, che sono grandi aiutatori della natura, ma per farlo dobbiamo coltivare la nostra interiorità, fino ad accedere alla visione eterica. Solo allora sapremo come interloquire personalmente con loro, in maniera vivente e non dialettica. Quanto poi a demonizzare i pannelli solari, a scrivere l’articolo sarà stato forse un personaggio che lavora per le Sette Sorelle del petrolio, o per un’azienda elettrica che cerca di boicottare la ricerca di fonti autonome ed economiche…




letterinaNel giorno di Ferragosto, per la Festa dell’Assunta, in chiesa il sacerdote durante l’omelia ha parlato del dogma di Maria assunta in cielo in corpo e anima. Trattandosi di un dogma, i credenti cattolici non possono discuterlo. Ma come si può credere agli angeli che portano in volo fisicamente la Madonna? E dove la portano, in una casa sulle nuvole? E dovrà sempre mangiare, bere e soddisfare tutte le sue necessità fisiologiche?…

 

Iris T.

 

Il dogma fu proclamato dal papa Pio XII nel 1950, anno santo del giubileo, con la formula: «L’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo». E questo è effettivamente accaduto. La formula non recita “in corpo fisico”, parla solo di “anima e corpo” (da notare l’assenza dello Spirito come parte costitutiva dell’essere umano, cancellato dalla Chiesa cattolica nel Concilio di Costantinopoli dell’869). Ma quale corpo? Nel testo si parla anche di corpo preservato dalla corruzione. Certo non il corpo fisico, che incorruttibile non è, ma del corpo di gloria, quello che ogni uomo, al termine la sua evoluzione attraverso le ripetute vite terrene, potrà ottenere con il suo impegno, se nei millenni di storia della civiltà riuscirà a divenirne degno. Una volta spogliatosi del fisico, il corpo eterico degli attuali comuni mortali si disfa in pochi giorni nell’aura eterica della Terra. E una volta terminato il periodo del Kamaloca, o Purgatorio, anche il corpo astrale viene riassorbito dall’aura astrale della Terra. Solo l’Io, purificato, è degno di entrare nel Devachan, o nel Paradiso, in attesa di reincarnarsi per continuare nel suo lavoro di affinamento evolutivo. Ma non cosí è avvenuto per la Madre di Gesú, la quale, una volta deposta la sua spoglia mortale, ha assunto il corpo di gloria, come quello del Cristo dopo la sua Resurrezione. Si tratta di un corpo che ha la possibilità di apparire molto simile a quello fisico, e che può essere visto da occhi umani e anche toccato: «Tommaso, stendi la tua mano e mettila nel mio costato». È quello stesso corpo che è passato attraverso la porta chiusa del Cenacolo: non conosce impenetrabilità. Può apparire e disparire, come nelle apparizioni della Madonna che si sono susseguite nei secoli. È il corpo con il quale il Cristo percorre attualmente le strade del mondo, secondo la profezia di Rudolf Steiner riguardante il ritorno del Cristo in veste eterica proprio nel nostro periodo, a partire già dalla metà del secolo scorso. E dunque, le cose si possono dire in diversi modi, per essere accettati dalle orecchie di persone semplici, o di studiosi di teologia, oppure di seguaci dell’esoterismo. Ma la realtà della rivelazione asserita nel dogma è incontrovertibile.




letterinaMi domando come riusciremo a superare i continui errori che il nostro pensiero egoistico ci induce a fare. Seguendo l’antroposofia, e con l’aiuto degli esercizi dati da Rudolf Steiner, qual­cuno forse potrà ottenere un pensiero chiaro e pienamente cosciente. Ma il resto dell’umanità? Tutti pensano a sbarcare il lunario, o ad arricchirsi, spesso a spese degli altri, a fare carriera, a raggiungere obiettivi socialmente preminenti. Ci sveglieremo da questo sonno materialistico?

 

Adriano M.

 

Sappiamo come l’uomo sia arrivato a considerare esclusivamente l’esperienza sensibile. Ma sappiamo anche che il mondo sensibile è una potente allucinazione. Esiste, ma è il limite al quale l’uomo soggiace attualmente. Si tratta di un limite che riguarda l’uomo: ad esempio, l’Angelo che guarda il mondo fisico, materiale, non vede niente di quello che per l’uomo non solo esiste ma è assolutamente importante. In realtà, dove c’è materia, non c’è nulla. Dove c’è il vuoto, è lí che la potenza dello Spirito agisce. Questo mondo fisico ha acquistato tale potenza da sembrarci vero, e decide di tutta la nostra vita. I desideri, le brame sono relative all’apparire del mondo sensibile, ma si tratta di un errore di pensiero. Tutto quello che io vedo, che posso toccare, desiderare, finisce se io non ci sono. Rudolf Steiner ci insegna che l’Io è disceso dal divino e si è inserito prima nella sfera astrale, poi nell’eterico e poi nel fisico. L’uomo ha cominciato ad essere veramente uomo quando ha avuto il rapporto con il fisico, perché prima era per gli Dei come un bambino condotto per mano. Dal momento in cui l’Io è entrato nell’involucro fisico e ha avuto esperienze sensibili, si è verificata la “caduta”, ed è ciò che ci pesa tuttora e da cui dobbiamo risalire. Però la caduta era necessaria perché l’uomo acquisisse la propria indipendenza, prima in maniera istintiva, ma in futuro con la conquista della libertà. Libertà che potrà essere conseguita solo quando l’Io avrà superato l’ego, il proprio egoismo, e il proprio pensiero astratto. Diceva Massimo Scaligero che l’ego non è abbastanza egoista da volere veramente se stesso, perché se volesse veramente se stesso realizzerebbe il Logos. Il Logos è l’Io realizzato. L’Io dell’uomo antico aveva il soccorso della divinità nella sfera eterica, aveva dei suggerimenti, ma appunto per questo non era ancora libero. Poi per l’uomo è cominciato un rapporto volitivo con la realtà. In questo c’è stato l’aiuto dell’Arcangelo Michele, il portatore della volontà. La stessa volontà può condurre l’uomo verso la propria distruzione, se non supera l’ego, ma anche verso la sua salvezza. E allora si realizza il Logos. Dobbiamo capire che tutto il mondo degli istinti, delle brame, delle paure, non è altro che l’insufficienza della vita del pensiero. Noi conosceremo veramente la Scienza dello Spirito quando potremo capire che il pensiero è il movimento in cui tutto il pensato del mondo è presente. Con il pensiero libero dai sensi scopriamo che la verità non è l’oggetto ma il pensiero che rende vero l’oggetto. Le cose che vediamo fisicamente, le idee che ci occupano intellettualmente nel quotidiano, non sono che serie di pensati. Noi viviamo nel pensato. Il pensiero deve risorgere da quel pensato. Quando facciamo l’eser­cizio della concentrazione, deve sparire l’oggetto, la sua forma, per far restare soltanto l’essenza dell’oggetto. Deve risorgere l’idea vivente che ha reso possibile la creazione dell’oggetto. Lo scienziato, non avendo coscienza di questo, guarda con il microscopio sempre piú in basso nella materia, fino all’atomo, senza avere coscienza del fatto che di anello in anello segue una catena della quale nulla realmente potrà conoscere se l’esaminerà solo fisicamente. La fonte, il principio, l’essenza di ciò che lui cerca, non è in basso, nella materia, ma in alto, nelle forze eteriche. Ed a queste egli può risalire solo con il pensiero che supera l’astrazione, la fissità della concezione materialistica del mondo che lo circonda. Il lettore si chiede se ci sveglieremo da questa concezione materialistica. Ognuno deve cominciare da sé, con la disciplina interiore, con una vita corretta, sana, amorevole verso il prossimo. Il resto è nelle mani del karma, personale e collettivo.