I liberati liberatori

Ascesi

I liberati liberatori

La dedizione al Divino sia di tutto l’essere: nervi, muscoli, visceri, ossa compresi. Dall’idea pura al “calcareo”: tutto sia pervaso dalla luce divina.

 

Ogni aspetto della vita, ogni crisi, ogni mutamento, ogni violenza ed ogni discordanza, non è che espressione dell’inarrestabile affermarsi dell’equilibrio cosmico, che è manifestazione divina. Anche il “male” è un aspetto di tale affermazione. Occorre dunque da prima saper riconoscere in tutto, anche in ciò che umanamente è riprovevole, una forma difforme della lenta divinizzazione del mondo, il ritmico ritorno dell’essere al Divino, attraverso il divenire. Indi, occorre operare conformemente a tale processo, divenendone fedele strumento.

 

Il fittizio, l’esteriore, il profano è un simbolo del sottile agire del Divino nell’intimo delle cose che ne sembrano piú lontane.

 

Il desiderio della liberazione, irresistibile, continuo, soave, calmo, ardente nel cuore, deve divenire un’abitudine dell’anima, sino a tradursi in conquista di coscienza della liberazione.

 

Nella lotta non si è soli, anche se si è nella piú grande solitudine esteriore. Si sappia che non si è mai abbandonati da coloro che, in alto, attendono la nostra vittoria finale: essi ci assistono, anche nei momenti in cui crediamo aver perduto ogni appoggio. Chi sono essi? I liberati liberatori, coloro con cui il nostro spirito profondo è in continuo colloquio.

I liberato liberatori 2

 

Ogni insegnamento, per dar luogo alla realizzazione corrispon­dente, deve essere pensato, sentito, voluto; deve essere vissuto assolutamente con la totalità del­l’essere, in stato di completa concentrazione di ogni atomo corpo­reo: con calma creatrice, con gioia, con sicurezza, sentendo il Dio die­tro di sé, amando il risultato che ci si propone.

 

Gli ostacoli debbono essere uno stimolo alla perseveranza. Lo stato di sicurezza interiore che si mantiene nell’affrontarli è una misura certa dello sviluppo raggiunto.

 

La guarigione di un qualsiasi male del tuo corpo dipende dalla guarigione della coscienza che hai del tuo corpo: occorre che tu trasformi il modo sub-conscio di sentire il corpo, spezzando l’abitudine ad accogliere il male ogni qualvolta si contravvenga ad una norma il cui valore sia convenzionale.

 

Ogni operazione sottile sia compiuta senza sforzo, abolendo assolutamente la tensione: occorre un dolce e penetrante moto d’amore: agire con libera levità, con calma potenza.

 

Massimo Scaligero

 


M. Scaligero – A un discepolo – 5-9 Gennaio 1937.