Relazione tra la pianta e l'uomo

Botanima
Relazione tra la pianta e l'uomo

In cosa Goethe è stato un pioniere

La mandragora

La mandragora

Goethe, che Rudolf Steiner ha definito il Keplero e il Copernico del mondo organico, ha scoperto per lo Spirito umano, con la dottrina delle metamorfosi, un’immagine dinamica della pianta, che permette di capirla in quanto essere “sensibile-sovra­sensibile”. L’oggetto della sua ricerca non era il “divenuto”, quale appare ai nostri occhi, era il “divenire”; non era il “formato” ma ciò che forma; non ciò che è deperibile, a partire dalla sua nascita, ma ciò che è duraturo: la legge formatrice, il vivente primordiale, l’essere. Goethe spiega come questo essere passi dal dominio delle forze sovrasensibile al nostro mondo fisico-materiale, attraverso tre grandi tappe evolutive, come si manifesti nel mondo sotto forma di apparenze sensibili, poi se ne discosta e ritorna al suo dominio originale. Le tre tappe che menziona rivelano, in tre forme differenti, un gioco combinato di forze di espansione con le forze di contrazione. Dal seme, molto contratto, o dal germoglio, nasce la pianta fogliata; essa si contrae di nuovo nel calice e di nuovo si dilata nel fiore.

Rudolf Steiner «Pianta primordiale»

Rudolf Steiner «Pianta primordiale»

Alla fine, si contrae nell’ovario e si dilata nella formazione del frutto. E il gioco della vita ricomincia con il seme.

Osservando questo gioco della vita, scopriamo tale dato importante: piú il vegetale si dispiega con perfezione in una forma esteriore, piú perde la sua energia vitale. I semi, le gemme, la radice, il germoglio, sono debordanti di vita, ma sono poco formati. Un fiore come la rosa ha un aspetto meraviglioso nel mondo sensibile, ma è quanto mai effimera. La suprema nobiltà della forma è compromessa dalla fragilità, è poco durevole.

La dottrina goethiana delle metamorfosi è dunque una pietra angolare della scienza della vita e le leggi che essa scopre sono di un’importanza com­parabile a quella delle leggi di Keplero in un altro ambito. In particolare, ogni botanico dovrà tenerne conto. Tuttavia, cosí come ci è stata trasmessa, questa dottrina non chiarisce il ruolo delle piante medicinali. Le manca per questo di stabilire le relazioni fondamentali tra la pianta e l’uomo, poiché una teoria delle piante medicinali non potrebbe farne a meno. Queste relazioni, Rudolf Steiner le ha scoperte e chiarite.

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Wilhelm Pelikan 


Selezione da: L’uomo e le piante medicinali