Carognavirus con sequenze di HIV per Italiani di Pavlov

Inviato speciale

GWB@dailyhorrorchronicle.inf

DabliuProseguo nel mettere a disposizione dei lettori la corrispondenza via e-mail, procurata illegalmente, che il giovane diavolo Giunior W. Berlicche, inviato speciale per il «Daily Horror Chronicle» nel paludoso fronte terrestre, ha confidenzialmente indirizzato alla sua demoniaca collega Vermilingua, attualmente segretaria di redazione del prestigioso media deviato, all’indirizzo elettronico Vermilingua@dailyhorrorchronicle.inf.

 

Andrea di Furia

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Vedi “Premessa” www.larchetipo.com/2007/set07/premessa.pdf




Carognavirus con sequenze di HIV per Italiani di Pavlov

 

Carissima Vermilingua,

capisco che ci stiamo nutrendo avidamente di un surplus incommensurabile di emozioni negative emesse dalle nostre caramellate caviucce dietro il tendenzioso stimolo comunicativo sul carognavirus. Tuttavia questo momento di ipernutrizione non deve farti pensare di essere a rischio obesità e, per mantenere la linea, di dover ricorrere alle diete sadomaso preventive nella desolante SPA Strizzaestrappa convenzionata con il Daily Horror Chronicle.inf.

E neppure devi pensare di perseguire una noiosissima routine per la facilità con la quale la tua melensa e stucchevole comunicazione pro Covid-19 sta ottenendo il risultato condizionante atteso, piú facilmente di quanto la nostra Universitaria Satanica Alleanza si aspettava. Progettata da tempo per colpire quel Paese del Centro continentale che mi vede spesso Inviato speciale della nostra infernale testata online e, naturalmente (slap, slap), congegnata per l’esclusiva tutela dell’occulto protocollo sperimentale internazionale voluto da Ràntolobiforcuto, questa strategia comunicativa, sapientemente fatta di pauroso bastone e di acquolinica carota, ha colpito nel segno: ridurre i locali abitanti a uggiolanti Italiani di Pavlov.

Vaccini obbligatoriPochissimi infatti sono consapevoli che il 26 settembre 2014 l’Italia è stata nominata “capofila delle strategie e campagne vaccinali nel mondo” all’interno dell’incontro per la Global Health Security Agenda (GHSA) (https://www.aifa.gov.it/-/l-italia-capofila-per-le-strategie-vaccinali-a-livello-mondiale) che si è tenuta alla Casa Bianca, presente il sussiegoso Presidente dell’AIFA e l’infoiata Ministra per la salute, Beatrice Lorenzin. Ministra che poi si è prodigata in modo commovente per fare degli Italiani un esempio a livello mondiale di moderni consumatori di vaccini, introducendone ben 10 obbligatori. In realtà erano 12, ma ha dovuto dare un contentino a una tiepida Opposizione, per procedere nelle strategie che poi hanno portato al libidinoso pasticciaccio bello delle misure anti-Covid-19. Tiè!

Infatti da allora, con il solito italico eccesso di zelo, le Task force di vittimucce aulenti registrate sul libro paga animico della Furbonia University stanno imponendo con incrollabile crudeltà mentale, a un ignaro e ingenuo intero Paese, un imperdibile “stress test sociale” con efficacissime misure burocratiche capestro: per la Persona nella dimensione culturale, per la Comunità nella dimensione politica, per il Territorio nella dimensione economica. E, va riconosciuto, la comunicazione deviata della tua Tribú infernale del malaffare mediatico è riuscita a condizionare quelle nostre appetitose colazioncine animiche circa l’utilità di insaponare da se stesse, e con il massimo dell’entusiasmo, la corda sfilacciata della finta sicurezza sanitaria promessa con cui, sempre da sé, si impiccheranno alla confortevole forca del “vinceremo insieme”… ma separati in casa. Ri-tiè!

Fiamme dell’Inferno, Vermilingua! Un bacino ampio quanto l’intero territorio nazionale di cavie disponibili spontaneamente a sottoporsi a una libidinosa operazione di ingegneria sociale promossa attraverso una rigorosa sperimentazione di tecnoscienza sanitario-kakogenetica non l’abbiamo piú potuto attivare dai rimpianti tempi, in Germania, dell’asettico Josef Mengele.

Se tanto mi dà tanto, la mèsse di emozioni negative, che raccoglieremo a breve dalle misure antisociali emesse per sedare i nostri antipastini emotivi con lo slogan vuoto di pensiero della “tutela della loro salute e della loro sicurezza”, è troppo importante perché tu possa passare la mano e andare in ferie.

Ne parlavamo tra ex-colleghi del Master in Damnatio Administration con Fàucidaschiaffi, spaparanzati nel bar del palestratissimo Ringhio. Mantenendo la distanza sociale di 2 metri astrali… per vedere l’effetto che fa.

Perciò, Vermilingua, mentre ti rilassi stendendo il tuo smalto rosso jungla sugli artigli, puoi leggere questi appunti che estraggo dal mio inesauribile moleskine astrale.

 

Ringhiotenebroso: «Ecco, Farfarello, il tuo Beverone anematico con julienne di funghi ed erbe palustri; per Giunior il suo Deathquiri con 5 gocce d’impostura, agitato non mescolato; per tutti gli altri un ardente Brown Volcano».

 

Fàucidaschiaffi: «Allora, Giunior Dabliu? Cosa ci riporti dal tuo tour come Inviato speciale del Daily Horror? Come sta andando la nostra iniziativa per produrre sempre piú le emozioni negative e le false speranze che tanto ci nutrono?».

 

Giunior Dabliu: «A sgonfie vele! Ciò che viene realizzato sta superando anche le nostre piú grigie aspettative. Molto del merito, però, va a Vermilingua e alla sua tribú infernale, che stoppa a gamba tesa qualsiasi tentativo di informazione degli Agenti del Nemico, etichettando i vari portatori come rincoglioniti o complottisti».

 

Farfarello: «Sí. La macchina del fango astrale va sempre ben oliata. Hai qualche esempio?».

 

E qui Vermilingua ho riferito quello che ha avuto il coraggio di affermare un famoso premio Nobel per la medicina, scopritore del virus HIV, intervistato da un canale TV Francese. Senti le odiosissime verità che portano alla luce del sole le nostre oscure trame intorno all’attuale carognavirus e che ci hanno tanto fatto infuriare tutti.

 

Luc Montagnier

Luc Montagnier

Luc Montagnier: «Siamo arrivati alla conclusione che effettivamente c’è stata una manipolazione su questo virus. Una parte: non dico la totalità. C’è un modello che è evidentemente il virus classico. Un modello che veniva soprattutto dal pipistrello. Ma a questo modello hanno aggiunto delle sequenze di HIV, il virus dell’AIDS. …È un lavoro di professionisti, un lavoro di biologi molecolari. È un lavoro molto minuzioso: guardando le sequenze, si può dire un lavoro da orologiaio. …Il mio obiettivo è quello di esporre i fatti: io non accuso nessuno. Io non so chi ha fatto questo e perché. La possibilità è che hanno voluto fare – hanno? Chi, non si sa – un vaccino contro l’AIDS. Dunque hanno preso alcune piccole sequenze di virus (HIV) e le hanno installate nella sequenza piú grande del coronavirus. Il materiale genetico del virus è una catena di RNA. Cosí come c’è il DNA, c’è l’RNA. E in questa catena, a un certo punto, hanno fissato alcune sequenze di HIV. Sequenze piccole, ma non cosí piccole da non avere significato, perché hanno la possibilità di modificare quelli che chiamano “siti antigenici”. Vale a dire, se si vuole fare un vaccino si può tranquillamente modificare la proteina che è esposta per il vaccino da una piccola sequenza derivante da un altro virus».

 

Comprendi, Vermilingua? Ha detto papale papale che il carognavirus è opera di uomini, non della natura! Noi Bramosi pastori siamo dietro tantissimi laboratori bio-molecolari in tutto il mondo pieni di “scienziati businessman” registrati nel libro paga della Furbonia University. E li impulsiamo con la scusa del progresso scientifico che non si può arrestare. Ma questo, i nostri spaghettini al pesto animico non lo debbono neppure sospettare! Ed è grave che non sia stato possibile bloccare con una velina o con un black out questa intervista. Senti come continua, dopo che l’intervistatore ha detto che era corsa voce che il virus avesse origine umana, ma che ciò era stato rifiutato dalla maggior parte della Comunità scientifica.

 

Luc Montagnier: «Sí. C’è una certa volontà di nascondere questi lavori. Noi infatti non siamo stati i primi ad avervi lavorato. Un gruppo di ricercatori indiani, molto rinomato, aveva pubblicato la stessa cosa: li hanno obbligati a ritrattare. La loro pubblicazione è stata annullata. Se guardate la loro pubblicazione c’è una grande barra dove è scritto “Annullata”. …Io comunque sono un premio Nobel e posso lavorare liberamente, non ho alcuna pressione su di me. …C’è una catena ribonucleica in cui vi sono 30.000 basi. Trentamila segni che portano il materiale genetico. In queste (sequenze di HIV), però, tutto è concentrato in meno di 1.000 basi. Dunque, in essa (catena ribonucleica) sono attaccati dei pezzi di HIV, c’è una parte di questo genoma che è dell’HIV. È un sistema informatico che ci permette di individuare la sequenza che cerchiamo. …Non vuol dire che c’è n’è abbastanza per fare una grande proteina di HIV. C’è materiale a sufficienza per modificare quello che si chiama un “sito antigenico”. Cioè modificare leggermente la proteina del coronavirus per farla riconoscere dal sistema immunitario come HIV. …Sono quelli che l’hanno fatto che potranno un giorno dire tutta la verità. …Ci sono molti gruppi che hanno fatto la stessa cosa nostra, ma l’hanno fatta di nascosto, senza far troppo rumore».

 

Dannazione, Vermilingua, quanto mi girano le corna! La cosa che piú mi ha indisposto, come leggerai, è che cosí viene soppresso anche il nostro classico “piano B”: ovvero dire che è un caso; o accusare il solito scienziato egoista che bada ai suoi sporchi interessi materiali; oppure, proprio se siamo costretti, individuare il laboratorio militare biotecnologico specializzato in armi chimiche di distruzione di massa come abbiamo fatto con l’Antrace americano. Ma senti il peso, quando è detta da un premio Nobel, di questa rivelazione ai non addetti ai lavori: che sostanzialmente “i laboratori biotecnologici in tutto il mondo tagliano e cuciono segmenti di informazioni genetiche, facendo esperimenti da apprendisti stregoni sulla pelle delle nostre ingenue patatine emotive”. Quasi fanno tenerezza: cosí belle addormentate nel sottobosco idolatrico della salvifica panacea vaccinica.

 

virus ricombinanteLuc Montagnier: «Questo virus è quello che si chiama un “ricombinante”. Questo virus è prodotto da un laboratorio cinese o forse da altri laboratori. Bisogna capire che i virus sono agenti che cambiano in continuazione. Soprattutto lo sono tutti i virus con l’RNA: hanno sempre mutazioni. …Queste sequenze sono corte, e alcuni dicono che sono troppo corte e che si tratta di una casualità eccetera, eccetera. Queste lunghezze, tuttavia, sono segmenti che portano informazioni genetiche. Contrariamente a coloro che dicono che è un caso, no: non è cosí! C’è una pressione enorme affinché tutto quello che è all’origine del virus sia nascosto. …La versione ufficiale della Cina è che il virus viene dal mercato di Wuhan, cosa che non è vera. …Ci può essere la pressione di tutti gli organismi mondiali e nazionali che hanno interesse a nascondere la verità. …Non so se tutti i laboratori fanno questo, ma tutto è possibile. In biologia molecolare oggi si possono fare tutte le costruzioni di virus che si vogliono. …Tutto il mondo segue le regole (etiche)? È poco probabile. … Gli Stati uniti sono al corrente, ma hanno finanziato una parte delle ricerche fatte nei laboratori di Wuhan, e questo è pubblicato. Dunque è un affare non solo cinese. …Si modifica il codice genetico. Accadono delle delezioni [= perdite non reversibili di materiale genetico]. E quello che è straordinario, è che il tratto che porta le sequenze di HIV muta piú velocemente degli altri. E quindi quello stesso scompare per delezione. In altre parole, ci sono dei pazienti in cui abbiamo isolato e fatto la sequenza del virus nella parte ovest degli Stati Uniti, a Seattle. Questa sequenza è quasi demolita, non procede piú. Dunque si può pensare che se il potere patogeno nuovo di questo corona è legato a queste sequenze, sta scomparendo. Questo è un barlume di speranza. …Se la mia previsione è esatta, si troveranno sempre piú virus mutanti inattivi. …Dunque, le conseguenze gravi di questo virus scompariranno».

 

Comprendi, Vermilingua? Tutte le misure per la sicurezza sanitaria sono soltanto le fette di prosciutto astrale messo sugli occhi delle nostre patatine emotive. La crudeltà del nostro protocollo internazionale sanitario su di un intero Popolo con tante belle caviucce fiduciose e ignare potrebbe, ahinoi, essere interrotto. Tuttavia, i nostri ex colleghi erano molto piú tranquilli.

 

Coronavirus e fake newsRuttartiglio: «Non condivido le tue preoccupazioni, Giunior Dabliu. Chi non gioca con i mattoncini di DNA e RNA viene súbito anestetizzato dalla contro-comunicazione mainstream soprattutto sul media televisivo, che crea dipendenza condizionante. Ho apprezzato molto che attualmente autogiustifichi la sua “purezza” con quegli spot pubblicitari che lo mostrano nel ruolo di pubblico paladino della “vera informazione” e difensore incorruttibile dei sudditi-schiavi Italiani dalle fake news che ostacolano i nostri progressi tecnoscientifici. Colgo piuttosto il segnale positivo che le ricerche tese a modificare il codice genetico cominciano a porsi sul binario corretto per lo sviluppo sfrenato di una bio-nano-geno-cyber-laser-andro-giga-meccatroni­co-tecnologia ‘altamente disumanizzante’ da sperimentare indiscriminatamente sul paludoso fronte terrestre. E spero – se tanta fiducia mal riposta nei loro Governanti mi dà tanto – che si autoimpestino ancor piú animicamente, scaricando la soccorrevole App Immuni che ci permetterà di continuare la sperimentazione con maggiore facilità, alla faccia del rispetto della privacy dichiarata. Sopra una certa soglia di download, infatti, la renderemo obbligatoria per tutti».

 

Farfarello: «A me interessa essere rassicurato che non si indaghi sui motivi che rendono un posto piú arrendevole al carognavirus di altri. Qui si sta facendo qualcosa?».

 

Giunior Dabliu: «Tranquillo, Farfarello! In quel Paese dei balocchi sanitari, invece di indagare sul perché in Lombardia ci sia la metà (ca. 15.000) di tutti i decessi (ca. 31.000), li si è fatti sfilare opportunamente nelle bare con l’Esercito, per annullare le sociali difese immunitarie alle violente misure burocratiche antisociali prese indiscriminatamente per tutti gli abitanti. La letalità di un virus dipende da tre fattori: il suo potere patogeno, l’ambiente e il sistema immunitario dei contagiati. Argomenti tutti che sono veri e propri tabú, visti gli enormi interessi sottostanti alla Global Health Security Agenda, poiché contrastano “le strategie e la comunicazione vaccinale nel mondo” di cui l’Italia è stata aggressiva capofila nel quinquennio 2014-2019».

Dabliu

Ma non vorrei annoiarti con tutte queste informazioni, Vermilingua, magari te ne scriverò la prossima volta. Proprio adesso Fàucidaschiaffi mi ha appena avvisato di aver ottenuto il nulla osta burocratico e, importantissimo, l’assicurazione pre­ordinata al mio prossimo tour da Inviato speciale su quel cerúleo sassetto cosmico di terrorizzati boccaloni.

 

Il tuo ricombinantissimo                                                                         Giunior Dabliu