Sul Calendario dell’Anima

Digressioni

Sul Calendario dell’Anima

 

22a settimana – dal 1° al 7 settembre

 

Settimana complementare (53a – 22a = 31a) – dal 3 al 9 novembre.

 

 

Frutti dello Spirito

 

22a

 

«La luce, dalle lontananze cosmiche,

continua a vivere vigorosamente nell’interiorità:

diventa luce dell’anima,

e risplende nelle profondità dello Spirito, per liberare frutti

che, nel corso del tempo,

fanno maturare il Sé dell’uomo dal Sé Universale».

 

 

22a  Inizia un altro gruppo di 7 settimane, e come sempre cerchiamo di trovare i nessi ritmici che illuminano, nel loro vivente gioco temporale, le metamorfosi che le forze macrocosmiche manifestantesi nel corso dell’anno generano nelle esperienze dell’anima umana. Prima ci rifacciamo alla settimana 15a, che è l’ottava inferiore dell’attuale 22a. In essa, lo Spirito Universale ci aveva donato una forza che il nostro sé, in quel periodo dell’anno, non era in grado di dare a se stesso, ora, quella forza universale, dopo aver lavorato segretamente nella nostra interiorità, si rivela come la Luce (che ci fu donata dalla Parola Universale) che ora risplende nella nostra anima. Adesso è divenuta Luce dell’anima, che farà superare, gradatamente, la passata debolezza del sé, donando a esso i frutti, sempre piú maturi, che dal germe animico faranno NASCERE il Sé dell’uomo dal Sé Universale. Esso, a suo tempo, nel sogno estivo aveva FECONDATO la nostra anima. Poi, nel seguire questi ritmi, in questo quarto gruppo di 7 settimane, con la 24a abbandoneremo l’estate per entrare nell’autunno: una stagione dura 13 settimane, ovvero un quarto del ciclo annuo di 52, e questo si collega ai cicli dei solstizi e degli equinozi, quindi ai rapporti spazio/temporali tra Terra e Sole. In piú, con la 26a settimana sperimenteremo il tempo della festività di Michele. Tutto ciò ci porterà a sentire con una certa forza, maggiore che nel passato, le correlazioni che sempre ci sono all’interno di un gruppo di 7 settimane (ricordando i rapporti ritmici: 1a -7a, 2a-6a, 3a-5a, 4 a centrale da sola). Analizzando subito il rapporto tra la 22a, quale prima del settetto, e la 28a quale settima, si avverte subito il salto che avviene tra una causa (in questo caso spirituale) e il suo effetto, alla fine del tempo di 49 giorni. Qui la Luce avrà dispiegato tutta la sua forza vivificante nell’’anima, rivelando la sua vera natura: essa è Luce della Vita e Vita della Luce del Pensare creante! Ora è capace, tutto illuminando e tutto vivificando dell’anima umana, di irradiare i raggi del Suo Essere, capaci di dare risposte conoscitive ai piú tormentosi enigmi dell’anima, circa il proprio destino, nel nostro tempo cosí legato al soffrire e al male. Avremo modo di soffermarci adeguatamente su questo, quando esamineremo il mantram della 28a settimana.

 

 

Sole dimensione interna

 

31a

 

«La luce, dalle profondità dello Spirito

tende solarmente verso l’esteriorità:

diventa forza di volontà per la vita,

e risplende nell’ottusità dei sensi, per liberare forze

che, da impulsi dell’anima,

fanno maturare potenze creatrici entro l’opera umana».

 

 

31a   È come avere difronte, rispecchiandosi nel tempo, la premessa e la conclusione di un divenire che si dispiega in nove settimane. Infatti, dal 3 novembre prossimo (“stranissimamente” dopo il 2 novembre), l’anima vivrà l’inizio di una “primavera” interiore, in cui un Sole dell’anima vorrà con forza risorgere dalle profondità del nostro Spirito. Nell’anima, questo Sole fino ad allora ha agito nelle sue profondità, per risplendere poi anche nel mondo esteriore, manifestandosi come forze che, agendo su ancora naturali impulsi dell’’anima, li trasformeranno in coscienti potenze creatrici, capaci di motivare e muovere l’agire umano verso la libertà, per risplendere e poi manifestarsi anche nel mondo esteriore come forze che, agendo su ancora naturali impulsi dell’anima, li trasformeranno in potenze creatrici, capaci di motivare e muovere l’agire umano verso la libertà morale.

 

 

23a settimana – dall’8 al 14 settembre

 

Settimana complementare (53a – 23a = 30a) – dal 27 ottobre al 2 novembre.

 

 

Autunno

 

23a

 

Si ottunde autunnalmente

l’anelare incantato dei sensi;

nella manifestazione della luce

si mischiano cupi veli di nebbia.

Io stesso, nelle ampiezze spaziali,

vedo il sonno invernale dell’autunno.

L’estate mi ha donato se stessa.

 

 

23a  Temporalmente, si sta andando verso l’equinozio d’autunno e, ma­gari di piú nei paesi nordici, ma pure nelle parti montagnose, spesso la calda e splendente luce solare inizia a “combattere” contro neri cumuli nuvolosi, accompagnati dalle prime calate di nebbie. Ci sono giorni in cui la magnificenza di forme e colori si attutisce, e i sensi finora inebriati, incantati, saturati da tanta bellezza iniziano ad agire con minor potenza, e le percezioni sensorie divengono meno pervasive, meno potenti.

 

Rudolf Steiner ci illumina con la frase: «La percezione è un nulla di pensiero» (Filosofia della Libertà), e questo ci può far comprendere che, se le percezioni si ottundono, allora può iniziare una nuova stagione, una rinascita per il nostro pensare, cosí evaporatosi nell’espansione estiva, unitamente al nostro Io. L’Io, ancora perso (come gli fu suggerito nella 9 a settimana: «Perditi per poterti ritrovare») nelle ampiezze spaziali, può avvertire i fenomeni atmosferici svolgentesi nell’aura della Terra.

 

Questi ultimi, quali effetti dell’agire degli esseri elementari e delle loro forze eteriche, in particolare dell’etere chimico che va sempre piú discendendo e condensandosi attratto dall’etere della Vita agente dalla Terra, sono infatti osservati dal nostro Io, che presagisce l’inveniente autunno e il successivo inverno. Ma mentre presagisce tali eventi futuri, quali elementi divenienti dell’Essere dell’anno, prova la forte certezza, che tutte le esperienze che ha vissuto nelle altezze spaziali durante l’estate sono divenute un suo patrimonio persistente, un Dono ricevuto nell’anima, in cui continueranno a vivere la Luce e il Calore d’Amore del Sole, soprattutto di quello Spirituale, ed esclama: «L’estate mi ha donato se stessa».

 

Volgendo l’attenzione, ora, all’aspetto sempre cogente dei ritmi, essendo questa 23a settimana risuonante con la 27a (come la 22a precedente lo è stata con la 28a), nei versi finali del suo mantram ci viene detto come lí ci sentiremo: un «…dono solare dell’estate». Anticipiamo anche un fatto singolare, che si ripeterà similmente, non analogamente, solo un’altra volta nel corso dell’anno, il fatto, cioè, che durante lo svolgimento di questo gruppo di 7 settimane, dalla 22a alla 28a, le settimane complementari cadranno all’interno di questo stesso gruppo. Infatti, dalla 25a alla 28a, le complementari andranno dalla 28a alla 25a con al centro la 26a e la 27a, e questo fatto genererà potenziamenti e metamorfosi singolari nelle esperienze dell’anima, poiché si supererà la metà delle 52 settimane. Ciò comporta un incontro/scambio della corrente temporale proveniente dalle settimane del futuro (52a, 51a, 50a..27a), con quella progrediente dal passato (1a, 2a, 3a… 26a), e questo rende piú comprensibile le relazioni misteriose esistenti tra le varie settimane e quelle che abbiamo denominato complementari».

 

 

Risveglio della coscienza

 

30a

 

«I frutti maturi del pensare

germogliano nella luce solare dell’anima:

nella sicurezza dell’autocoscienza

si trasforma ogni sentire.

Posso sentire con gioia

il risveglio spirituale dell’autunno.

L’inverno desterà in me l’estate dell’anima».

 

 

30Poiché «L’estate ci ha donato se stessa», la Luce spirituale solare, divenuta Luce dell’anima, rende il pensare non piú ottuso dalla potenza dei sensi, capace di dare frutti, tra cui una iniziale, risorgente coscienza di sé, capace di trasformare ogni sentire. È stranissimo, infatti, questo sentimento di gioia che sorge nell’anima proprio nel momento in cui tutta la natura è morta intorno, tanto che in questa settimana si celebra il ricordo dei propri morti con il 2 novembre. Come mai il pensare ridestato può far sorgere, in tale momento dell’anno, la gioia nell’anima? Da cosa è causato tale sentimento gioioso, che si proietta anche nel futuro, poiché l’anima sente che il prossimo inverno esteriore farà sorgere addirittura un’estate dell’anima? Che sia dovuto a una reviviscenza dell’estate che ci ha donato se stessa nella 23a settimana? Se ne dovrà parlare piú avanti.

 

 

24a settimana – dal 15 settembre al 21 settembre

 

Entrata del Sole in BILANCIA (Immaginazione di Michele con la bilancia).

 

Settimana complementare (53a – 24a = 29a) – dal 20 al 26 ottobre.

 

 

Araldo solare

 

24a

 

«Creando continuamente se stesso

l’essere dell’anima si avvede di sé:

lo Spirito dell’universo procede oltre

vivificato a nuovo nella conoscenza di sé

e dalla tenebra dell’anima crea

il frutto di volontà del sentimento del sé».

 

 

24a  Il Sole, alla fine della settimana in esame, raggiungerà l’equinozio d’autunno, e “scenderà” al di sotto del piano della eclittica, quello del VOLERE celeste che divide il cosmo in “sopra e sotto”: in senso spirituale vuol dire che penetra nell’emisfera cosmica inferiore, e ivi rimarrà fino all’equinozio di primavera. Questo fatto ha, ogni anno, effetti enormi sulla Terra e sull’uomo che su essa vive il suo destino. Infatti, quando il Sole/Cristo attraversa il piano della volontà cosmica (Padre), essa risulta potenziata nel microcosmo uomo, perché il Cristo e Michele iniziano ad agire maggiormente nell’interiorità, dopo l’escursione estiva. A questo incrementarsi della volontà cosmica si aggiunge, con meravigliosa collaborazione, l’azione di Michele/Cristo, che col ferro meteorico “distribuisce” tale VOLERE ancor piú potenziato, sia nell’atmosfera terrestre con le piogge di meteoriti, sia nel microcosmo corporeo con la precipitazione di suoi microcristalli di ferro siderale nel sangue umano. Oramai, la fase del riconcentrarsi e del riaddensarsi delle anime umane legate alla Terra sta subendo una sempre maggiore accelerazione, che le porta a far maturare tutto il frutto degli eventi estivi. Questi, in definitiva, hanno teso a far nascere, durante l’autunno e l’inverno, il «Frutto di VOLONTÀ morale» dell’anima: il nostro Sé individuale. Tutto il mantram di questa settimana è dedicato a questa presa di coscienza della nostra anima, che presagisce un risveglio ormai prossimo, propiziato dall’attività autocreativa di questo essere che si attua. Tale attività creativa (quindi di volontà) avviene anche in intima connessione con lo Spirito dell’universo, a tal punto che Esso, mentre sta raggiungendo il risultato del proprio agire estivo, sperimenta un grado superiore di conoscenza di Sé, testimoniataGli dalla germinazione di esseri umani che iniziano a essere autocoscienti e autocreanti. Immaginiamo un artista cosmico che, giunto alla fine della creazione di un’Opera vivente, potesse constatare di aver fatto un passo in avanti nella propria potenza creativa, che ora ha raggiunto un grado di vivenza spirituale piú alto. Tutto ciò è il risultato di azioni del volere cosmico, che porta a far scaturire dalle tenebre estive dell’anima il suo «…frutto di VOLONTÀ del sentimento del Sé». Per adesso è ancora un sentimento, ma sappiamo che, a questi livelli, il sentire «presagisce» ciò che «ha da accadere» nei livelli superiori dell’autocoscienza, servita all’Io dal suo pensare puro. Tutto ciò non potrebbe mai divenire, se non ci fosse l’azione divina di Michele, che attraverso il ferro meteorico fornisce agli uomini rientranti nelle forze terrestri il CORAGGIO di affrontare, di confrontarsi con le Paure e angosce che Arimane ha sparso nell’atmosfera terrestre durante “l’assenza” estiva di Cristo e Michele. Non giungeremmo mai a Natale senza questo coraggio che Michele infonde nel nostro sangue, e quindi nel cuore degli uomini: il COR-RAGGIO, il raggio del cuore è la medicina che ci occorre per poter affrontare il tempo della morte della Natura, quando tutto intorno a noi saprà di morte, di fine di quanto ci aveva estasiato in forme, colori e bellezza in primavera ed estate. Con la settimana 26a dovremo portare l’Essere della Natura in noi, e quando giungerà il prossimo 2 novembre, con il Sole che si lega allo Scorpione, sarà fondamentale essere divenuti capaci di provare i giusti sentimenti per Michele e la sua azione. Anche qui, se ne dovrà parlare a suo tempo per comprendere la “resurrezione” umana.

 

 

Presenza

 

29a

 

«Accendere con vigore a se stesso

la luce del pensare nell’interiorità,

interpretare il significato dell’esperienza

alla fonte di forza dello Spirito universale

è ora per me EREDITÀ dell’estate,

CALMA dell’autunno e SPERANZA dell’inverno».

 

 

29a  Questa settimana è ritmicamente collegata con la 22a, per­ché, come ormai ben sappiamo, ne costituisce l’ottava superiore. È fin troppo facile cogliere i nessi tra la 22a (Luce dell’anima e cosmica, profondità dello Spirito, frutti, Sé dell’uomo, Sé spirituale), e questa 29a. Ora il Sé, può servire al nostro Io la luce del pensare puro che permette «…alla fonte di forza dello Spirito universale», di «…interpretare il significato di tutta l’espe­rienza estiva» da cui è nato nell’anima. L’anima, cosí pervasa di comprensione, sente che fondandosi piena di fiducia su quanto ha EREDITATO dall’estate, può affrontare con CALMA consapevole le insidie dell’au­tunno, e nutrirsi della SPERANZA che, ancor piú, l’inverno le darà frutti piú che maturi.

 

 

25a settimana – dal 22 al 28 settembre

 

Settimana complementare (53a – 25a = 28a) – dal 13 al 19 ottobre.

 

 

L'Adyton

 

25a

 

«Io posso ora appartenere a me stesso

e luminoso spandere LUCE interiore

nell’oscurità dello spazio e del tempo.

L’Essere naturale è spinto al sonno:

le profondità dell’anima devono vegliare

e vegliando portare ARDORI solari

nei freddi flutti invernali».

 

 

25a  Ormai il Sole si è spinto oltre l’equinozio d’autunno; le nostre anime, anime, con i doni ricevuti nell’estate, si sono racchiuse totalmente nei corpi.

 

Questo comporta che da esperienze macrocosmiche stiamo iniziando a sperimentare, sempre piú coscientemente, quelle del nostro microcosmo, dell’uomo terrestre propriamente detto. Qui ha da iniziare un lavoro che riguarderà sempre di piú il rafforzamento della forza del pensare, quasi totalmente persa nelle fasi centrali dell’estate. In questa settimana, la centrale delle 7 del 4° gruppo, ci viene evidenziato proprio questo; ora che ci siamo “ritrovati”, il nostro Io deve sollecitare la LUCE del proprio pensare, affinché essa possa penetrare conoscitivamente, secondo lo Spirito, i fenomeni che avvengono nel mondo fisico-minerale, intessuto nello spazio e nel tempo delle immutabili leggi di necessità naturali del Padre.

 

Mentre l’Essere naturale è spinto al sonno (cosí dice il mantram) le nostre anime devono attingere alle loro profondità, che si interpenetrano con lo Spirito, per divenire, grazie al potenziamento delle forze del pensare, sempre piú deste, con la coscienza ARDENTEMENTE rivolta alla comprensione del mondo. Infatti, piú si comprende il mondo, piú si conosce se stessi (e viceversa), e nella prossima settimana, la centrale dell’anno, tutto il mantram sarà dedicato a questo tema/problema riguardante la suscitazione del proprio Sé.

 

 

Metamorfosi

 

28a

 

«Io posso ora sentire le ampiezze del mio proprio essere

nella mia interiorità vivificata a nuovo,

e pieno di forze prodigare raggi di pensiero

dalla potenza solare dell’anima

che risolvano gli enigmi della vita,

esaudendo molti desideri

ai quali la speranza già tarpava le ali».

 

 

28a  Nella settimana complementare alla 25 a, che è anche quella che chiude le 7 del 4° gruppo, riassumendone il traguardo, si “sente” proprio un’aura di soddisfazione per una meta raggiunta. Ma tale raggiungimento è un frutto del potenziamento, nel frattempo avvenuto, di quelle forze del pensare che, nella 25a si sono irradiate nei fenomeni del mondo, con uno sguardo non limitato alle cause ed effetti delle mere leggi di Natura. Esse le hanno iniziate a penetrare, scoprendo che, pur nella loro necessità, opera anche  la Volontà piena di saggezza del Karma, che le piega a un Volere che non risponde alle sole leggi di natura: ma anche a quelle del Figlio, Signore del Karma. La speranza normale, che si affida ciecamente al fato, sempre piú spesso non esaudisce i nostri desideri, ai quali vengono tarpate giustamente le ali, perché essi non servono il nostro bene, ma quasi sempre il nostro egoismo, generando il nostro male. La vita, se si inizia a comprendere come agisce il Karma, sarà sempre meno enigmatica.

 

 

26a settimana – dal 29 settembre al 5 ottobre

 

ATMOSFERA DI MICHELE

 

Settimana complementare (53a – 26 a = 27a) – dal 6 ottobre al 12 ottobre.

 

 

L'attento ascolto

 

26a

 

«Natura, il tuo Essere materno

io lo porto nel mio essere di volontà,

e la potenza di fuoco della mia volontà

tempra gli impulsi del mio Spirito,

affinché generino il sentimento di Sé

per portare me in me stesso».

 

 

26a  Nella settimana 24a, legata a questa 26a secondo il ritmo 3-5, si era meditato che lo Spirito del­l’universo crea, dalla tenebra dell’anima, il “frutto di volontà del sentimento di sé”.

 

In questa settimana, la 26a, si attua qualcosa che consegue a questo fatto. Essa si pone alla conclusione della prima metà delle complessive 52 dell’anno, per questo conclude definitivamente il ciclo effusivo/ contrattivo avvenuto tra la primavera e l’estate. In quel ciclo è avvenuta un’espansione delle anime dalla Terra, grazie alla quale si sono fatte inspirare dal cosmo, che dopo la 13a settimana le ha poi di nuovo espirate, restituendole infine alle forze terrestri. Durante questo “viaggio” cosmico, ci siamo accompagnati con le anime di tutti gli esseri elementari che partecipano ai processi di natura; ci siamo interpenetrati animicamente con essi, ricevendone gratificazioni fin nei sensi fisici, che si sono beati delle bellezze splendenti di forme e colori.

 

Tutto, però, è avvenuto con una partecipazione sognante delle nostre coscienze, incapaci di penetrazione conoscitiva delle esperienze, e anche l’Io aveva voluto “perdersi”, per potersi ritrovare in mutate situazioni future. Ora, con la conclusione di questo arco temporale, la situazione deve cambiare polarmente: si può adottare l’immagine di una lemniscata (8), in cui ci si trovi nel punto intermedio di scambio tra la fase superiore (esteriore/macrocosmica) e quella inferiore (interiore/microcosmica) della curva. Se finora, quindi, si è solo sperimentato esteriormente la natura, ora essa ha da essere anche com-presa interiormente per mezzo delle forze del pensare. A tal fine, l’essere della NATURA – che va considerata fino al suo essere MADRE NATURA, al suo essere l’elemento universale materno – deve penetrare nella natura umana, segnatamente nell’anima umana, dove può essere “impregnata” dall’elemento di fuoco (quell’elemento di Fuoco sacrificale dei Troni che costituisce l’involucro puro del nostro io attuale) che si esprime nella nostra forza animica del volere.

 

Sappiamo che, in condizioni normali di coscienza diurna, il nostro volere vive in uno stato totalmente inconscio, ma proprio per questo è in continuo rapporto con la Vita dell’Essere universale (al contrario del pensare che è fuori della corrente dell’Essere, e differente anche dal sentire che la riceve e la respinge secondo il ritmo del respiro). La “impregnazione/fecondazione” della NATURA, in noi non può avvenire, però, sempre e solo con le forze inconsce del nostro volere, perché altrimenti l’uomo rimarrebbe costantemente un essere guidato da saggezze e/o volontà esterne a lui. Nell’uomo ha da nascere un secondo uomo, come lo definisce Steiner, ma tale nascita deve essere “unigenita”: il nostro Sé spirituale deve nascere come unigenito. Questo, quale parte dell’Io, deve nascere come frutto di “Nozze spirituali”. In altre parole, si deve arrivare a voler fecondare la Sposa/Madre Natura, penetrante in noi con il periodo di MICHELE, con la forza del nostro VOLERE che, in piena autocoscienza – ovvero guidata dal nostro Io servito da un sano pensare e non dal mero intelletto meccanico/utilitaristico – sia “temprato” per svolgere tale fecondazione dell’elemento materno.

 

Che sia necessario il FUOCO, si deve comprendere che, specie per una fecondazione spirituale, non si possa fare a meno di Colui che ci battezza col fuoco (con l’Io), e del fuoco sacrificale dei Troni, da cui scaturisce ogni volere puro, sia cosmico che umano, totalmente altro dall’infero calore bramoso dell’eros. I nessi con il segreto dell’“Eterno femminino” e con quello del Graal non si possono introdurre qui. Si è detto, poco fa, di un sano e puro pensare da avvivare al posto del mero intelletto meccanico/utilitaristico, e poiché questa è la settimana in cui si evoca la potente figura dell’attuale Spirito reggente del tempo, l’Arché Michele, si devono subito ricordare almeno due rivelazioni avute dal nostro Dottore. Egli è l’amministra­tore dell’intelletto universale; Egli vorrebbe riuscire a portare gli uomini a divenir capaci di far scendere il loro pensare dalla testa al cuore, dov’è la sua vera sede nell’uomo. Amministrare il pensare, l’intelletto universale, vuol dire che Michele non ci dà i Suoi pensieri, ma che ci vuole conferire i pensieri dei creatori originari nella loro totale verità oggettiva, senza dar loro nessuna colorazione soggettiva, neanche la Sua. Nel far ciò, Egli, ci dice Steiner, è talmente compreso della Sua missione, che appare estremamente serio nell’indicare la VIA agli uomini che si pongono sul Suo sentiero di conoscenza: la Scienza dello Spirito portatrice della moderna corrente del cristianesimo. Ma affinché ciò accada veramente in uomini a Lui fedeli, c’è bisogno di conquistarsi il “Giusto stato d’animo”, totalmente differente da quello che principia a pervaderci da questa settimana, in cui iniziamo a sperimentare interiormente l’autunno, osservando tutto il morire della NATURA esterna a noi…

 

Si vuole concludere presentando di seguito un breve brano, desunto dall’ultimo discorso che Rudolf Steiner fece con la sua diretta voce il 28 settembre del 1924, proprio per festeggiare la festività di Michele del giorno dopo: queste parole sono come un testamento spirituale lasciato nelle anime di chi, oggi come allora, vuole ascoltarle.

 

«Miei cari amici, mi è stato impossibile, ieri e l’altro ieri, di tenervi la conferenza di San Michele. Ma, per lo stato d’animo sacro che deve essere suscitato in noi, e che dovrà irradiare nei nostri cuori e nelle nostre anime per la solennità di domani, dedicata a San Michele, non volevo lasciar trascorrere senza parlare, sia pur brevemente, questa solennità. Parlare a voi, miei cari amici. Che io sia in grado di farlo è stato reso possibile solo per merito delle cure, piene di devozione, della mia amica, la dottoressa signora Ita Wegman. E io spero che potrò, oggi, dirvi quello che desidero comunicarvi in rapporto, appunto, a questo stato d’animo della solennità di Michele. Negli ultimi tempi, miei cari amici, abbiamo dovuto parlare, sovente, del fluire della forza di Michele nel divenire dell’evoluzione spirituale degli uomini sulla Terra. Farà parte delle piú belle conquiste, direi, dell’insegnamento della Scienza dello Spirito, che interpreta i segni della nostra epoca, se saremo in grado, in futuro, di aggiungere alle altre solennità dell’anno, la ricorrenza di Michele compenetrata del suo giusto e sacro stato d’animo. Questo però sarà possibile solamente quando la forza possente del pensiero di Michele, che oggi viene appena sentita o solamente intuita, sarà penetrata in un gruppo numeroso di anime, che allora potranno creare il giusto punto di partenza per uno stato d’animo adatto a tale solennità religiosa. Nel presente possiamo suscitare un sentimento micheliano per l’epoca di S. Michele, se noi ci dedichiamo a sentimenti preparatori per celebrare la futura solennità. Tali pensieri preparatori diverranno in noi specialmente viventi, se rivolgeremo il nostro sguardo a ciò che abbiamo visto operare per cosí lunghe epoche, parte sulla Terra, parte dai mondi sovrasensibili, onde preparare ciò che deve esser portato a termine per l’evoluzione del mondo, nel corso di questo secolo, da quelle anime che, in profonda lealtà, sono state compenetrate da uno stato d’animo appropriato, e si sentono portate a far parte della corrente di Michele».

 

 

Magnetismo polare

 

27a

 

«Penetrare nelle profondità del mio essere

risveglia un anelito pieno di presagio che io,

contemplando me stesso,

mi ritrovi come dono solare dell’estate,

che vive con calore, quale germe,

nel sentimento dell’autunno,

come impulso di forza della mia anima».

 

 

27a  In questa settimana, immediatamente successiva e complementare alla 26a, si avverte subito che tutto è sperimentato da una prospettiva interiore: «Penetrare nelle profondità del mio essere risveglia un anelito…,» Un anelito non può che impulsare un volere, ma il volere ha bisogno del calore che lo sostenga e lo alimenti, e qui tale calore è dato proprio dall’elemento della NATURA che abbiamo ricevuto come dono dell’estate, e che abbiamo portato nella nostra interiorità piú profonda, là dove l’anima si compenetra con lo Spirito, ovvero dove l’anima cosciente si interpenetra con il nascente sé spirituale.

 

Esso viene vissuto dall’io come un germe iniziale, che abbisogna del «grembo materno» dove annidarsi e poi crescere. È difficile pensare che la nostra anima sia capace di sentire tale calore interiore, proprio adesso che, intorno, nel mondo esteriore «…cupi veli di ombre autunnali» fanno morire la natura.

 

Qui ci vuole un forte coraggio interiore, un coraggio sostenuto da conoscenza e saggezza nutrita dal sano e puro pensare micheliano del cuore, capace di inaugurare un tempo in cui un giusto stato d’animo interiore compensi, trasmuti e superi quello che, invece, sorgerebbe naturalmente.

 

Se si diverrà capaci di questo, sulla base di reali conoscenze dell’agire di Michele e del Cristo, allora sorgerà veramente un «impulso di forza nella nostra anima».

 

Su quale sia tale stato d’animo micheliano, si dirà nelle settimane a venire.

 

 

Mario Iannarelli (6. continua)