Sul Calendario dell’Anima

Digressioni

Sul Calendario dell'Anima

27a settimana – dal 6 al 12 ottobre

 

Settimana complementare (53a – 27a = 26a) dal 29 settembre al 5 ottobre.

 

Penetrare nelle profondità

 

27a

 

«Penetrare nelle profondità del mio essere

risveglia un anelito pieno di presagio che io,

contemplando me stesso,

mi ritrovi come dono solare dell’estate,

che vive con calore, quale germe,

nel sentimento dell’autunno,

come impulso di forza della mia anima»

 

 

27a  La prima cosa notevole è, che da questa settimana avviene uno scambio fra le due correnti temporali: quella che prosegue dal passato al presente (microcosmica), e quella che irrompe dal futuro al presente (macrocosmica). Infatti, finora le settimane complementari erano collocate nel futuro, un futuro che parlava degli effetti positivi causati dalle esperienze dell’anima, se questa ne avesse giustamente sperimentato i contenuti durante le settimane dalla 1a alla 26a. Come si vede, lo scambio è avvenuto proprio a metà del ciclo delle settimane dell’anno, tra la 27a e la 26a, per cui, da adesso, ciò che noi avevamo stimolato nell’elemento creativo macrocosmico delle Gerarchie, inizia a realizzarsi nel tempo e nello spazio microcosmico del nostro Karma, a cui, però, l’Io può iniziare a compartecipare sempre piú volitivamente. Infatti, considerando che questa 27a settimana è collegata alla 23a secondo il ritmo 2-6 del quarto gruppo di settimane (dalla 22a alla 28a), si può riscoprire, nell’ultimo verso, che “l’estate mi ha donato se stessa”.

 

Questo dono, portato nella nostra interiorità, e potenziato nel calore solare del sangue, dalle forze del ferro meteorico di Michele, dà all’Io che su esso si supporta la possibilità di iniziare a vivere” avvolto come un germe in quel puro calore solare/estivo e divenuto ora interiore all’anima” – “come impulso di forza della mia anima”. Che tutto questo tripudio di calore e volere, come dice il mantram, stranamente avvenga mentre l’anima è sempre piú mossa dai sentimenti dell’autunno, costituirà oggetto di prossime riflessioni.

 

 

Madre e fuoco

 

26a

 

«Natura, il tuo Essere materno

io lo porto nel mio essere di volontà,

e la potenza di fuoco della mia volontà

tempra gli impulsi del mio Spirito,

affinché generino il sentimento di sé

per portare me in me stesso».

 

 

26a  Nella settimana 24a, legata a questa 26a secondo il rimo 3-5, si era meditato che lo Spirito dell’universo crea, dalla tenebra dell’anima, il “frutto di volontà del sentimento di sé”.

 

In questa settimana, la 26a, si attua qualcosa che consegue a questo fatto. Essa si pone alla conclusione della prima metà delle complessive 52 dell’anno, per questo conclude definitivamente il ciclo effusivo/contrattivo avvenuto tra la primavera e l’estate. In quel ciclo è avvenuta un’espansione delle anime dalla Terra, grazie alla quale si sono fatte inspirare dal cosmo che, poi, le ha di nuovo espirate, restituendole alle forze terrestri. Durante questo “viaggio” cosmico, ci siamo accompagnati con le anime di tutti gli esseri elementari che partecipano ai processi di natura; ci siamo interpenetrati animicamente con essi, ricevendone gratificazioni fin nei sensi fisici, che si sono beati delle bellezze splendenti di forme e colori.

 

Tutto, però, è avvenuto con una partecipazione sognante delle nostre coscienze, incapaci di penetrazione conoscitiva delle esperienze, mentre l’Io aveva voluto “perdersi”, per potersi ritrovare in mutate situazioni future. Ora, con la conclusione di questo arco temporale, la situazione deve cambiare polarmente: si può adottare l’immagine di una lemniscata (8), in cui ci si trovi nel punto intermedio di scambio tra la fase superiore (esteriore/macrocosmica) e quella inferiore (interiore/microcosmica) della curva. Se finora, quindi, si è solo sperimentata esteriormente la natura, ora essa ha da essere anche com-presa interiormente per mezzo delle forze del pensare. A tal fine, l’essere della NATURA – che va considerata fino al suo essere “MADRE NATURA”, al suo essere l’elemento universale materno – deve penetrare anche nella natura umana, segnatamente nell’anima umana, dove può essere “impregnata” dall’elemento di fuoco (quell’elemento di Fuoco sacrificale dei Troni che costituisce l’involucro puro del nostro Io attuale), che si esprime nella nostra forza animica del volere.

 

Sappiamo che in condizioni normali di coscienza diurna il nostro volere vive in uno stato totalmente inconscio, ma proprio per questo è in continuo rapporto con la Vita dell’Essere universale (al contrario del pensare che è fuori della corrente di Vita dell’Essere, e differente anche dal sentire, che riceve e respinge tale Vita secondo il ritmo del respiro). La “impregnazione/fecondazione” della NATURA, in noi non può avvenire, però, sempre e solo con le forze inconsce del nostro volere, perché altrimenti l’uomo rimarrebbe costantemente un essere guidato da saggezze e volontà esterne a lui. Nell’uomo ha da nascere un secondo uomo, come lo definisce Steiner, cioè il nostro Sé spirituale, ma tale nascita deve essere “unigenita”.

 

Questo vero Sé, quale parte dell’Io, deve nascere come frutto di “Nozze spirituali”. In altre parole, si deve arrivare a voler fecondare la Sposa/Madre Natura, penetrante in noi con il periodo di MICHELE, con la forza del nostro VOLERE che, in piena autocoscienza – ovvero guidata dal nostro Io servito da un sano pensare e non dal mero intelletto meccanico/utilitaristico – sia “temprato” per svolgere tale fecondazione dell’elemento materno.

 

Che sia necessario il FUOCO, si deve comprendere che, specie per una fecondazione spirituale, non si possa fare a meno di Colui che ci battezza col fuoco (con l’Io), e del fuoco sacrificale dei Troni, da cui scaturisce ogni volere puro, sia cosmico che umano, totalmente altro dall’infero calore bramoso dell’eros. I nessi grandiosi con il segreto dell’“Eterno femminino” e con quello del Graal non si possono introdurre qui. Si è detto, poco fa, di un sano e puro pensare da avvivare al posto del mero intelletto meccanico/utilitaristico. Poiché questa è la settimana in cui si evoca la potente figura dell’attuale Spirito reggente del tempo, l’Archè Michele, si devono subito ricordare almeno due rivelazioni avute dal nostro Dottore: che Egli è l’amministratore dell’intelletto universale, e che vorrebbe riuscire a rendere gli uomini capaci di far discendere il loro pensare dalla testa al cuore, dov’è la sua vera sede nell’uomo.

 

Amministrare il pensare, l’intelletto universale, vuol dire che Michele non ci dà i Suoi pensieri, che ci vuole conferire i pensieri creatori originari nella loro totale impersonalità, senza nessuna colorazione, neanche la Sua. Nel far ciò, Egli, ci dice Steiner, è talmente compreso della Sua missione, che appare estremamente serio nell’indicare la VIA agli uomini che si pongono sul Suo sentiero di conoscenza: la Scienza dello Spirito portatrice della moderna corrente del cristianesimo.

 

Ma, affinché ciò accada veramente in uomini a Lui fedeli, essi devono prima conquistarsi il “Giusto stato d’animo”, totalmente differente da quello che principia a pervaderci da questa settimana, in cui iniziamo a sperimentare interiormente l’autunno, osservando tutto il morire della NATURA esterna a noi…

 

Si vuole concludere presentando di seguito un breve brano, desunto dall’ultimo discorso che Rudolf Steiner fece con la sua diretta voce il 28 settembre del 1924, proprio in occasione della festività di Michele il giorno dopo: queste parole sono come un testamento spirituale lasciato nelle anime di chi, oggi come allora, vuole ascoltarle.

 

«Miei cari amici, mi è stato impossibile, ieri e l’altro ieri, di tenervi la conferenza di San Michele. Ma, per lo stato d’animo sacro che deve essere suscitato in noi, e che dovrà irradiare nei nostri cuori e nelle nostre anime per la solennità di domani, dedicata a San Michele, non volevo lasciar trascorrere senza parlare, sia pur brevemente, questa solennità. Parlare a voi, miei cari amici. Che io sia in grado di farlo è stato reso possibile solo per merito delle cure, piene di devozione, della mia amica, la dottoressa signora Ita Wegman. E io spero che potrò oggi dirvi quello che desidero comunicarvi in rapporto, appunto, a questo stato d’animo della solennità di Michele. Negli ultimi tempi, miei cari amici, abbiamo dovuto parlare, sovente, del fluire della forza di Michele nel divenire dell’evoluzione spirituale degli uomini sulla Terra. Farà parte delle piú belle conquiste, direi, dell’insegnamento della Scienza dello Spirito, che interpreta i segni della nostra epoca, se saremo in grado, in futuro, di aggiungere alle altre solennità dell’anno, la ricorrenza di Michele compenetrata del suo giusto e sacro stato d’animo. Questo però sarà possibile solamente quando la forza possente del pensiero di Michele, che oggi viene appena sentita o solamente intuita, sarà penetrata in un gruppo numeroso di anime, che allora potranno creare il giusto punto di partenza per uno stato d’animo adatto a tale solennità religiosa. Nel presente possiamo suscitare un sentimento micheliano per l’epoca di San Michele, se noi ci dedichiamo a sentimenti preparatori per celebrare la futura solennità. Tali pensieri preparatori diverranno in noi specialmente viventi, se rivolgeremo il nostro sguardo a ciò che abbiamo visto operare per cosí lunghe epoche, parte sulla Terra, parte dai mondi sovrasensibili, onde preparare ciò che deve esser portato a termine per l’evoluzione del mondo, nel corso di questo secolo, da quelle anime che, in profonda lealtà, sono state compenetrate da uno stato d’animo appropriato, e si sentono portate a far parte della corrente di Michele».

 

 

28a settimana – dal 13 al 19 ottobre

 

Settimana complementare (53a – 28a = 25a) dal 22 al 28 settembre.

 

Cammino evolutivo

 

28a

 

«Ora io posso, nella mia interiorità vivificata a nuovo,

sentire le ampiezze del mio proprio essere

e pieno di forza prodigare raggi di pensiero

dalla potenza solare dell’anima,

che risolvano gli enigmi della vita

esaudendo molti desideri

ai quali la speranza già tarpava le ali».

 

 

28a  Siamo all’ultima settimana del quarto gruppo di sette che va dalla 22a alla 28a. Nella disamina, si vedrà che essa è piena, piú che altre, di profondi riferimenti legati alla storia dell’umanità sulla Terra. Per primo, partiamo dal considerare la 25a, che, dopo lo scambio avvenuto con il superamento della metà del calendario, è la complementare di questa 28a. Infatti, nella 25a spandemmo luce spirituale dall’interiorità dell’anima, che in quel periodo era esortata a portare “ardori solari” nel mondo. Ora, maturato nella 28a il giusto tempo, il nostro Io avverte una nuova Vita, come una forza che permette, per la prima volta dopo l’estate, di «prodigare raggi di pensiero dalla POTENZA SOLARE dell’anima».

 

Nella scienza dello Spirito il concetto di forza riguarda l’anima, mentre quello di potenza riguarda lo Spirito. Nella fattispecie, qui il mantram si riferisce al nascente essere interno all’Io, che l’anima sente come Potenza solare, il proprio Sé spirituale (quale essere di libera volontà morale), che è sí ancora in gestazione nelle profondità dell’anima, ma già capace di condurre la forza del pensare verso gli enigmi della vita (il destino, il Karma) per decifrarli, per dare un senso all’apparente suo caos. In ciò, mentre la normale speranza cieca non può mai farlo, tarpando le ali agli infecondi aneliti di comprensione di tali enigmi, che tali rimangono, questa nuova Potenza che espande le ampiezze del proprio essere in quelle dell’Essere Universale, non solo non fallisce, ma inizia a esaudire desideri di conoscenza, altrimenti impossibili al riflesso e morto pensare legato solo ai sensi fisici.

 

Ma ora guardiamo ai ritmi interni al settetto: la 28a settimana è quella che conclude la 22a, nella quale dovremmo scoprire come un inizio di cammino che poi nella 28a si conclude. Infatti, nella 22a la Luce universale iniziò a vivere nell’interiorità, divenendo Luce dell’anima nel suo risplendere nelle profondità, essa principiò a liberare frutti che, nel corso del tempo, hanno fatto maturare, nella 28a, “il sé dell’uomo dal sé universale”. Deve apparire chiaro che un tragitto all’interno del cammino dell’anno è stato fatto, che un’altra metà di esso si è raggiunta e iniziata.

 

È giunto anche il momento in cui è necessario introdurre conoscitivamente un altro ritmo che, finora, si era tenuto da parte per non ingolfare di troppi concetti il tentativo di dare piú vita allo studio meditativo del Calendario dell’anima di Rudolf Steiner. Se si prendono i 7 periodi di civiltà storica di un’intera Epoca della Terra, che dura 15.120 anni (2.160 periodi storici x7), se consideriamo in particolare la nostra 5a epoca Postatlantica, iniziata nel 7893 a.C. e che terminerà nel 7227 d.C., e la dividiamo per le 49 settimane del ciclo dell’anno del Calendario (sapendo che quelle che vanno dalla 50a alla 52a sono le quattro settimane variabili dei cosiddetti “giorni morti” (R. Steiner Apocalisse e agire sacerdotale, che nulla aggiungono, ma solo consolidano il cammino fatto dall’anima), allora giungiamo a un risultato che è 308,57142… un numero irrazionale (come deve essere per garantirci la libertà da Ahrimane), che rappresenta il rapporto numerico da collegare a ogni settimana, con cui si “riempie” quel periodo di 15.120 anni che l’umanità ha vissuto e vivrà dal 7893 a.C. al 7227 d.C. In altre parole, ogni settimana rappresenta 308,57142 anni a partire dal 7893 a.C.

 

Se lo si fa, e l’invito a farlo è caldo, ci si accorgerà che, con la settimana 28a noi riviviamo il periodo di 308 anni e mezzo vissuto dall’umanità intera dal 1104 al 1413 d.C., ovvero quel periodo che ha immediatamente preceduto l’inizio dello sviluppo dell’anima cosciente! Infatti, nella prossima 29a settimana, che ci porterà a rivivere il periodo 1413-1721, troveremo tutte le corrispondenze con la nascita del pensiero scientifico! Non solo, se invece noi facciamo lo stesso confronto con la settimana iniziale del gruppo, cioè la 22a, troveremo delle meravigliose corrispondenze con il periodo storico che va dal 747 al 438 a.C., periodo in cui la Luce del pensare, ancorché solo ispirata dagli Dei, illuminò la nascita della Filosofia in Grecia. E se vorremo ancora spingerci oltre, con la 24a settimana incontreremo il periodo (dal 139 a.C. al 129 d.C.) in cui la Luce del mondo si è incarnata, e dove il mantram conferma che «L’essere dell’anima si avvede di sé», ovvero nasce l’autocoscienza portata dal Cristo che penetra nell’anima umana. E il mantram annuncia ancora «Lo Spirito dell’universo procede oltre / vivificato a nuovo nella conoscenza di Sé (grazie all’impulso scaturito dall’esperienza incarnatoria di Cristo in Gesú) / dalla tenebra dell’anima crea/ il frutto di volontà (morale) del sentimento del sé». Chi vorrà, potrà allargare questi confronti a tutte e sette le settimane, e troverà tutti i nessi che desidera “per sciogliere gli enigmi della vita”.

 

 

neve

 

25a

 

«Ora io posso appartenere a me stesso

e luminoso spandere luce interiore

nell’oscurità dello spazio e del tempo.

L’essere naturale è spinto al sonno:

le profondità dell’anima devono vegliare

e vegliando portare ardori solari

nei freddi flutti invernali».

 

 

25a  Piú ci inoltriamo nelle settimane della seconda parte del­l’anno, tanto piú risaltano le corrispondenze delle settimane complementari. La differenza sta nel fatto che, mentre nella prima parte tutto era rivolto a fondare nell’oggi ciò che si doveva poi maturare e manifestare nel futuro dell’anno, invece le esperienze attuali appaiono veramente come gli effetti delle cause che abbiamo posto nel passato. Nella 25a settimana il nostro Io sollecitò la LUCE del proprio pensare, affinché essa potesse poi penetrare conoscitivamente, secondo lo Spirito, i fenomeni che avvengono nel mondo fisico-minerale, intessuto nello spazio e nel tempo delle immutabili leggi di necessità naturali del Padre. Mentre l’Essere naturale era spinto al sonno (cosí dice il mantram) le nostre anime dovettero attingere alle loro profondità per divenire, grazie al futuro potenziamento delle forze del pensare, sempre piú deste, con la coscienza rivolta alla comprensione del mondo. E piú si conosce il mondo, piú si conosce il sé. Quel sé che, ora, nella 28a è divenuto già la Potenza dell’anima. C’è, in tutto questo gioco di ritmi, una matematica ritmica, ma ancor prima una musica che la nostra anima già conosce e ricorda, e che vuole risperimentare anche nella carne, una musica che si può imparare a suonare con la mente e col cuore, e lo strumento musicale è questo Calendario dell’anima, mirabile dono del nostro Maestro.

 

 

29a settimana – dal 20 al 26 ottobre

 

Entrata del Sole in Scorpione

 

Settimana complementare (53a – 29a = 24a) dal 15 al 21 settembre.

 

Immanenza

 

29a

 

«Accendere con vigore a se stesso

la luce del pensare nell’interiorità,

interpretare il significato dell’esperienza

alla Fonte di forza dello Spirito Universale,

è ora per me eredità dell’estate,

calma dell’autunno, e speranza dell’inverno».

 

 

29a  Consideriamo quattro elementi che caratterizzano questa settimana: 1°) è la prima del 5° settetto di settimane, che vanno dalla 29a alla 35a; 2°) come 1a settimana è un nuovo inizio rispetto a quanto si è concluso nella settima precedente; 3°) come 29a settimana è l’ottava superiore della 22a; 4°) in queste sette settimane, segnatamente nella 30a, si giunge alla data del 2 novembre.

 

Considerando il 1° elemento, in esso si evidenzia chiaramente che qualcosa che prima avevamo portato a maturazione, ora lo DOBBIAMO ACCENDERE, come si legge nel primo verso, e si tratta (dopo primavera ed estate) del risplendere della luce del nostro pensare che, appunto nella 28a settimana avevamo portato al punto di “…prodigare raggi di pensiero/che risolvano gli enigmi della vita…”. Va anche considerato che, secondo quel già descritto ritmo (che fa corrispondere a ogni settimana un tempo evolutivo di circa 308,5 anni), questa settimana ci riporta, esperienzialmente, a ripercorrere gli anni che vanno dal 1413 al 1721. Si ricorderà che col 1413 l’Io ha iniziato la desta edificazione dell’anima cosciente, traendola dal nostro corpo fisico/minerale. Da allora, vivendo l’Io particolarmente nei nostri sensi fisici, quindi al confine esterno del corpo minerale, è entrato sempre piú in rapporto con il mondo esterno, con il suo aspetto materico, sviluppando un interesse conoscitivo che, stimolando uno sviluppo imponente del pensare logico/scientifico/intellettuale autonomo, ha permesso la fondazione di una grandiosa scienza della natura, mai elaborata prima dall’umanità.

 

Il primo periodo di sviluppo dell’anima cosciente si è avvalsa di questo potenziamento del pensare, fino a giungere a formularne il giudizio: “Io penso, dunque sono”, ovvero fondando la certezza del proprio essere sul produrre da sé il proprio pensare (sappiamo che, poi, grazie a Rudolf Steiner, la verità è il contrario: “Io sono, dunque penso”, poiché al pensare è sempre necessario un soggetto che, prima, lo voglia e lo muova). Per concludere, i due primi versi del mantram accennano, anche, all’esperienza che tutta l’umanità civilizzata ha fatto con lo «Accendere con vigore a se stesso/la luce del pensare nell’interiorità».

 

Considerando il 2° elemento, da questa settimana la nostra luce del pensare entra in azione (mossa dalla “Potenza solare dell’anima”) e INIZIA a interpretare (a comprendere) il significato di ogni esperienza (di destino), e lo può fare finché si avvale della «Fonte di forza dello Spirito Universale», ovvero dello Spirito del pensare Universale. Possiamo darci questo inizio grazie all’EREDITÀ DELL’ESTATE, poiché, come leggemmo nella 23a settimana, posso RICORDARE (“Esercita il ricordare nello Spirito”) che “L’estate mi ha donato se stessa”; poiché grazie al fatto di godere anche di una CALMA DELL’AUTUNNO, come leggemmo nella 27a settimana, possiamo RIFLETTERE (“Esercita il riflettere nello Spirito”) che sono un dono solare dell’estate che vive con calore, come germe, nel SENTIMENTO DELL’AUTUNNO; e ancora, poiché grazie alla SPERANZA DELL’INVERNO, come leggemmo nella 28a settimana, possiamo VEDERE (“Esercita il pre-vedere nello Spirito”), che grazie alla potenza matura del pensare potrò “esaudire molti desideri” (di conoscere il senso del mio destino), “interpretando «il significato dell’esperienza/alla Fonte di forza dello Spirito Universale».

 

Considerando il 3° elemento, e rimeditando la 22a settimana, balza subito alla coscienza che, oramai, quello “che nel corso del tempo doveva maturare/il sé dell’uomo dal Sé Universale” è divenuto un fatto, poiché il sé umano è già attivo viventemente, e può «Accendere con vigore a se stesso/la luce del pensare nell’interiorità». Ancora una volta riscontriamo questo nesso ritmico tra queste due settimane, che denominiamo ritmo “ottava superiore”.

 

Nel considerare, ora, il 4° elemento, si deve porre un certo limite che, però, troverà piena soluzione (per quanto possibile) nella prossima 30a settimana. Per adesso basti considerare lo “strano” sentimento di calma che dovrebbe vivere nella nostra anima, proprio ora che l’autunno entra nel pieno della stagione, tanto che presto, il prossimo 2 novembre, dovremo compenetrarci dell’aura, normalmente triste, della commemorazione dei cari defunti. A ciò si deve aggiungere che, già da questa settimana, il Sole entra nello Scorpione, la famosa ottava “casa” da sempre collegata alla morte, cosa che spiega anche la citata scelta del 2 novembre. Insomma, tutto questo mal si concilierebbe (apparentemente) con quel sentimento di calma di cui al mantram… Cosa si occulta in questo periodo?

 

 

Sentimento del sé

 

24a

 

«Creando continuamente se stesso

l’essere dell’anima si avvede di sé:

lo Spirito dell’universo procede oltre

vivificato a nuovo nella conoscenza di sé

e dalla tenebra dell’anima crea

il frutto di volontà del sentimento del sé».

 

 

24a  Rimeditare questi versi dalla prospettiva della 29a settimana, ci fa proprio toccare, quasi con mano, che solo col lavoro già fatto nella settimana 29a, e che qui riconsideriamo, è possibile sperimentare quanto in essa si dice. Nella 24a, oramai, la fase del riconcentrarsi e del riaddensarsi delle anime umane legate alla Terra sta subendo una sempre maggiore accelerazione, che le porta a far maturare tutto il frutto degli eventi estivi. Questi, in definitiva, hanno teso a far nascere, durante i futuri autunno e inverno, il “Frutto di VOLONTÀ morale” dell’anima, ovvero il nostro Sé individuale. Tutto il mantram di questa settimana è dedicato a questa presa di coscienza della nostra anima, che presagisce un risveglio ormai prossimo, propiziato dall’attività autocreativa di questo essere che si va edificando.

 

Tale attività creativa (quindi di volontà) avviene anche in intima connessione con lo Spirito dell’uni­verso, a tal punto che Esso, mentre sta raggiungendo il risultato del proprio agire estivo, raggiunge un grado superiore di conoscenza di Sé, testimoniataGli dalla germinazione di esseri umani che iniziano a essere autocoscienti e autocreanti. Immaginiamo un artista cosmico che, giunto alla fine della creazione di un’Opera vivente, potesse constatare di aver fatto un passo in avanti nella propria potenza creativa, di aver raggiunto un grado di vivenza spirituale piú alto.

 

Tutto ciò è il risultato di azioni del volere cosmico, che porta a far scaturire dalle tenebre estive dell’anima il suo “…frutto di VOLONTÀ del sentimento del sé”. Per adesso è ancora un sentimento, ma sappiamo che, a questi livelli, il sentire “presagisce” ciò che “ha da accadere” nei livelli superiori del­l’autocoscienza, offerta all’Io dal suo pensare puro. Tutto ciò non potrebbe mai divenire, se non ci fosse l’azione divina di Michele, che attraverso il ferro meteorico fornisce agli uomini rientranti nelle forze terrestri il CORAGGIO di affrontare, di confrontarsi con le paure e angosce che Arimane ha sparso nell’atmosfera terrestre durante “l’assenza” estiva di Cristo e Michele.

 

Non giungeremmo mai a Natale senza questo coraggio che Michele infonde nel nostro sangue, e quindi nel cuore degli uomini: il COR-RAGGIO, il raggio del cuore è la medicina che ci occorre per affrontare il tempo autunnale della morte della Natura, quando tutto intorno a noi saprà di morte, di fine di quanto ci aveva estasiato in forme, colori e bellezza in primavera ed estate.

 

Con la settimana 26a dovremo portare l’Essere della Natura in noi, e quando giungerà il prossimo 2 novembre, con il Sole che si lega allo Scorpione, sarà fondamentale essere divenuti capaci di provare i giusti sentimenti per Michele e la sua azione. Anche qui, se ne dovrà parlare a suo tempo per comprendere la resurrezione “umana”.

 

 

30a settimana – dal 27 ottobre al 2 novembre.

 

Settimana complementare (53a – 30a  = 23a) dall’8 settembre al 14 settembre.

 

Frutti del pensare

 

30a

 

«I frutti maturi del pensare

germogliano nella luce solare dell’anima:

nella sicurezza dell’autocoscienza

si trasforma ogni sentire.

Io posso sentire colmo di gioia

il risveglio spirituale dell’autunno:

l’inverno desterà in me l’estate dell’anima».

 

 

30a  Consideriamo subito il ritmo dei circa 308,5 anni riferibili a questa settimana, la seconda di questo settetto che, come vedremo, avrà relazioni con la sesta (la 34a), secondo il ritmo 1a – 7a; 2a – 6a ; 3a – 5a; e 4a da sola. In questo caso, tale intervallo di 308,5 anni corrisponde al periodo che va dal 1722 al 2030 d.C., e ci si avvede subito che ora l’umanità si trova proprio nell’ultimo decennio di esso (2020-2030). Tale fatto, nel meditare su questo mantram, ci deve colpire fortemente, e ci dovrebbe portare a formulare a noi stessi la domanda: in me, avverto nell’anima questa luce solare del pensare? La coscienza del mio Io è divenuta salda in se stessa, tanto da permettermi di suscitare le forze nell’anima capaci di trasformare, in senso superiore, i sentimenti che, secondo natura, nella settimana che mi porta al 2 novembre, sarebbero improntati alla tristezza che il pensare la morte porta con sé? Come è possibile che, nei restanti versi del mantram, io possa sentirmi colmo di gioia durante l’autunno che avanza inesorabile, prospettandomi addirittura un “risveglio”, una specie di resurrezione interiore nel prossimo inverno, tale che in esso potrò vivere un’estate dell’anima? Una primavera germogliante nell’autunno mortifero della natura, e un’estate dell’anima nel buio gelido dell’inverno? Controsensi assoluti, che potrebbero far credere in qualche libertà poetica di Steiner, magari accattivante, ma poco o niente realistica.

 

Passiamo, ora, alla relazione con la settimana 34a. Gli ultimi due versi di questa settimana recitano: «il risveglio spirituale dell’autunno / l’inverno desterà in me l’estate dell’anima». Considerando per adesso solo l’ultimo dei due, in esso si addita con una certezza precisa a un processo contradditorio secondo il pensare comune, perché si pretende di sperimentare, durante e a causa dell’inverno, nientedimeno che un’estate dell’anima. Da dove potrà venire tale possibilità? Come sviluppo dell’attuale 30a settimana, in cui «i frutti maturi germogliano nella luce solare dell’anima», e ricordando che nella 23a settimana “l’estate mi ha donato se stessa”, nella 34a ci si ripresenterà quell’antico “Dono” ricevuto proprio nella piena estate (16a settimana). Noi, nel frattempo, lo abbiamo occultamente custodito nel nostro essere profondo, e verso la fine del mese di novembre, che riguarda proprio la 3a settimana, il nostro proprio essere e quel “Dono” sperimenteranno una “resurrezione”. Sí, una resurrezione animico/spirituale, proprio nei giorni in cui principiano le settimane di Avvento, che ci porteranno fino al Natale!

 

Ma, se avverrà questa resurrezione animico/spirituale, allora, quando, precedentemente, avremo superato una “morte”, sperimentando un risveglio della coscienza pensante? Se si leggeranno i versi di questa 30a settimana, si avvertirà proprio che «Io posso sentire colmo di gioia / il risveglio spirituale del­l’autunno». Sappiamo che l’attuale forma della Scienza dello Spirito è dovuto all’operare di Michele, ed è per Lui che, dalla 26a settimana stiamo sperimentando in noi gli effetti del Suo agire per il Cristo.

 

Rudolf Steiner, nella sua ultima allocuzione del 28 settembre 1924, ci esortò a suscitare nell’anima il giusto stato d’animo, solo grazie al quale potremo inaugurare sulla Terra delle vere feste di Michele. Ora, possiamo iniziare a meditare che l’attuale Sole nello Scorpione si contrappone al Sole in Toro, in cui, generalmente, avviene la Pasqua di Resurrezione. E come allora la Natura dispiegava tutte le forze della rinascente vita, ora, invece, soggiace alle forze della morte autunnale; quindi, è lo Spirito dell’uomo che ha da risvegliarsi nell’interiorità dell’anima, e con le rinate forze del pensare, fortificate da Michele, deve vincere la morte esteriore della Natura con quelle interiori di Michele/Cristo, che in lui risplendono solarmente della luce e del calore del “Dono” estivo rinato a nuovo. La vera Resurrezione del Cristo avviene nell’anima umana, dove Lui ha preso stanza dal tempo del Mistero del Golgotha, e nei mesi autunnali e invernali, questa sfolgorante Luce di resurrezione dovrà irradiare anche fuori di noi, a irrorare tutti i mondi. Questo è il giusto “stato d’animo” che dovrà, ma già dovrebbe, far sorgere le solenni festività dell’Archè Michele, Spirito reggente del nostro tempo, cui dobbiamo rivolgere il nostro cuore, ardente di infinita gratitudine per le forze virginali che vuole donare di nuovo al pensare umano, al fine di poter comprendere, sempre piú, cosa ha veramente fatto il Cristo per noi.

 

L’Antroposofia, senza una profonda conoscenza del Cristo, può divenire una cosa pericolosa. Che ciò non sia, dipende ancora oggi e in gran parte, dal divenire capaci di una resurrezione interiore durante il tempo annuale della morte esteriore. E il 2 novembre sta lí, all’opposto del tempo della Pasqua, a dirci che vuole essere superato dalla conoscenza che, la morte È PER LA VITA. Per ora, è soprattutto la “Luce del Pensare”che ha da vivere la sua resurrezione nell’anima, ma verrà anche il momento in cui anche il “Calore del Volere” ne avrà una simile, portando l’uomo a possibilità di azioni, di cui si riparlerà piú avanti, proseguendo nelle considerazioni inerenti a questo meraviglioso Calendario dell’anima.

 

 

Veli di nebbia

 

23a

 

«L’anelare incantato dei sensi

si ottunde autunnalmente;

nella manifestazione della luce

si mischiano cupi veli di nebbia.

Io stesso vedo nelle ampiezze spaziali

il sonno invernale dell’autunno.

L’estate mi ha donato se stessa».

 

 

23a  Troviamo, nei versi di questa settimana, tutto quanto temporalmente sperimentammo andando verso l’equinozio d’autunno, e che possiamo scoprire quali episodi dell’anima propedeutici a quelli dell’attuale 30a settimana. Sono giorni in cui la magnificenza di forme e colori si attutisce, e i sensi finora inebriati, incantati, saturati da tanta bellezza iniziano ad agire con minor potenza, e le percezioni sensorie divengono meno pervasive, meno potenti. Rudolf Steiner ci illumina con la frase: «La percezione è un nulla di pensiero» (Filosofia della Libertà), e questo ci può far comprendere che, se le percezioni si ottundono, allora può iniziare una nuova stagione, una rinascita per il nostro pensare, cosí evaporatosi nell’espansione estiva, unitamente al nostro Io. Il nostro Io, ancora perso (come gli fu suggerito nella 9  settimana: “Perditi per poterti ritrovare”) nelle ampiezze spaziali, può avvertire i fenomeni atmosferici svolgentesi nell’aura della Terra. Questi ultimi, quali effetti dell’agire degli esseri elementari e delle loro forze eteriche, in particolare dell’etere chimico, che va sempre piú discendendo e condensandosi attratto dall’etere della Vita agente dalla Terra, sono infatti osservati dal nostro Io, che presagisce l’inveniente autunno e il successivo inverno. Ma mentre presagisce tali eventi futuri, quali elementi divenienti dell’Essere dell’anno, prova la forte certezza che tutte le esperienze che ha vissuto nelle altezze spaziali durante l’estate sono divenute un suo patrimonio persistente, un Dono ricevuto nell’anima, in cui continueranno a vivere la Luce e il Calore d’Amore del Sole, soprattutto di quello Spirituale, ed esclama: «L’estate mi ha donato se stessa».

 

Con la 26a settimana dovremo portare l’Essere della Natura in noi, e quando giungerà il prossimo 2 novembre, con il Sole che si lega allo Scorpione, sarà fondamentale essere divenuti capaci di provare i giusti sentimenti per Michele e la sua azione.

 

Anche qui, se ne dovrà parlare a suo tempo per comprendere la resurrezione “umana”.

 

 

Mario Iannarelli (7. continua)