Il territorio di Assisi

Siti e miti

Il territorio di Assisi

Sasso Rosso

 

I luoghi sono spesso legati alla figura di Francesco, il Santo di Assisi, come il Castello di Sasso Rosso. I pochi ruderi che ne rimangono – di questo si ha notizia già intorno al Mille – sorgeva nella direttrice tra Assisi e Spello e aveva anche la funzione di riscuotere pedaggio. Edificato su un precedente avamposto romano, apparteneva alla famiglia di Chiara d’Assisi. Da cronache del tempo è documentato che Francesco, ancora giovinetto, insieme al padre partecipò ad uno scontro armato in cui quelli di Assisi tentarono di espugnare Sasso Rosso poiché, a loro dire, si arrogava di diritti non suoi. Ora, tra le rovine di mura e pietre franate, non resta lassú che il falco pellegrino, nel suo volo a ricordare che ogni cosa passa.

 

Poco distante, collegata da tracciati nel bosco di lecci, ormai quasi cancellati, l’Abbazia di San Benedetto, incastonata nel verde ai piedi del Subasio, risalente a prima del Mille, fondata appunto dai Benedettini. Due belle cripte sono il tesoro che ancora racchiude, purtroppo è chiusa da anni. Pur’essa fu teatro di scontri tra gli assisani e fuoriusciti che, alla metà del Quattrocento, lassú si asserragliarono nel convento ormai abbandonato, aspettando aiuti da Perugia che non giunsero mai.

 

la Spada nella Roccia a Sasso Rosso

 

Nei pressi, in un luogo detto lo Scoglio dell’Aquila, una spada è infissa nella roccia, a sancire la fine del bellum e ad indicare la Via della Croce.

 

Pochi anche sanno che intorno all’Eremo delle Carceri esistono grotte di cui una, di grandi dimensioni e fuori dal circuito delle visite turistiche, in un angolo isolato ed impervio, nel bosco, conserva sul fondo tracce di muro in pietra: grotte in cui tra la metà del Duecento fino al Trecento trovarono rifugio gli Spirituali Francescani, i cosiddetti Fraticelli. Furono perseguitati dall’Ordine Francescano perché volevano seguire la Regola originaria di Francesco. Fu una persecuzione feroce, di cui poco si parla, che coinvolse luoghi specialmente tra Umbria e Marche.

 

San Masseo

 

Non va dimenticato il convento di San Masseo, ai piedi di Assisi, pure legato al Francescanesimo. Sorse su un precedente luogo di culto risalente a prima del Mille, di cui rimane una splendida cripta. Restauri recenti e ben fatti hanno riportato il complesso, che si presta al raccoglimento e alla meditazione, a poter ospitare una Comunità: quella di Bose.

 

Sant'Angelo in Panzo

 

Molto vi sarebbe ancora da raccontare, voglio accennare alla presenza di due monasteri femminili e la loro storia. Il primo quello delle Benedettine in Sant’Angelo in Panzo, appena fuori Assisi. Ne rimangono tracce all’in­terno di una casa patrizia del Cinquecento. Dedicato all’Arcangelo Michele, sorto sopra un precedente luogo di culto romano legato ad una fonte, tuttora esistente, ospitò per un breve periodo Chiara d’Assisi, nell’epi­sodio della fuga dalla famiglia che le voleva im­pedire di seguire Francesco nella scelta di vita monacale. L’altro, di Santa Annessa (o Agnese), su cui aleggia la leggenda, sorgeva appena fuori Porta Perlici, in direzione di Gualdo Tadino. La tradizione vuole che a novembre, la vigilia del Giorno dei Defunti, si veda nella notte, sul luogo dove sorgeva il monastero, una processione di piccoli lumini: si dice siano questi le anime delle monache uccise durante un’incursione nei periodi bui del medioevo.

 

Concludo con una nota tratta da Le Rivelazioni di Caterina Emmerick, nella versione di E. Pilla, dove parla della Passione del Cristo Gesú: «Il centurione Cassio, battezzato poi con il nome di Longino, predicò la Fede quale diacono e portò sempre con sé una reliquia di quel Sangue generoso che gli aveva donato la vista del corpo e specialmente quella dell’anima. Quel Sangue coagulato dentro la piccola ampolla fu trovato poi dentro il sepolcro di Longino in una città italiana, dove visse, nel Trecento, Santa Chiara d’Assisi».

 

 

Davide Testa