Armonia, amore, concordia? Solo dei nomi…

Inviato speciale

GWB@dailyhorrorchronicle.inf

8 bis. Dabliu

 

Proseguo nel mettere a disposizione dei lettori la corrispondenza via e-mail, procurata illegalmente, che il giovane diavolo Giunior W. Berlicche, inviato speciale per il «Daily Horror Chronicle» nel paludoso fronte terrestre, ha confidenzialmente indirizzato alla sua demoniaca collega Vermilingua, attualmente segretaria di redazione del prestigioso media deviato, all’indirizzo elettronico

 

Vermilingua@dailyhorrorchronicle.inf

 

Andrea di Furia

 

Vedi “Premessa”

www.larchetipo.com/2007/set07/premessa.pdf

 




 

Armonia, amore, concordia? Solo dei nomi…

 

Carissima Vermilingua,

non dovresti dubitare della propaganda culturale, politica ed economica che la tua tribú del malaffare mediatico sta profondendo a pieni artigli su quel cerúleo bruscolino orbitante. Persino le Forze armate di ogni Paese si sono impadronite della rete informatica terrestre per loro operazioni di macello-marketing: non dovresti dimenticare che la ‘rete’, internet, l’abbiamo fatta sviluppare in primis a loro per scopi bellici, cosí come i mirabolanti vaccini anticovid sono in realtà bombe biochimiche a rilascio lento: mirabolanti (slap, slap) per gli effetti collaterali irreparabili sulle nostre vittimucce aulenti. Tiè!

 

Mi scrivi che hai notato un forte tentativo di risveglio in gruppi di nostre colazioncine animiche, normalmente belle addormentate nel sottobosco soporifero della propaganda retorico-istituzionale: che in quel Bel Paese del Centro, mèta dei miei numerosi tour non autorizzati, mi sembra aver assunto una interpretazione casual, alla mano, casereccia… un poco mattarella.

 

Pappi al vento

Pappi al vento

 

Sí, parole come armonia, amore, concordia vengono sempre piú ripetute e ribadite, come avessero la forza di esorcizzare i nostri impulsi distruttivi: ma sono solo fragili ‘pappi al vento’, capaci soltanto di suscitare sporadiche allergie alle velenose spore istituzionali che, da secoli, spargiamo socialmente.

 

In primo luogo, non dovrebbero solo rimanere astratti ideali nelle nostre brioscine emotive, ma concretizzarsi anche al loro giusto posto all’interno di quello che chiamano il loro sistema sociale… che viceversa è il nostro sistema antisociale. Doppio tiè!

 

Tranquilla, Vermilingua! Finché la struttura del sistema rimane UNIdimensionale parassitaria – finché UNA SOLA delle tre dimensioni sociali domina le altre due, vampirizzandone le sane energie loro funzionali per i propri egoistici scopi – non solo nessuna armonia, amore, concordia può trovare il suo legittimo e funzionale spazio dimensionale, ma anche chi tra armonia, amore, concordia appartiene alla dimensione sociale temporaneamente dominante sulle altre due… non può svilupparsi che in forma abnorme, socialmente malsana.

 

Qui lo dico e qui lo nego, Vermilingua: se le nostre pastasciuttine animiche non cambiano struttura al sistema trasformando l’attuale meccanica UNIdimensionalità parassitaria (che fa la raccolta indifferenziata dei rifiuti sociali economici, politici, culturali in un unico cassonetto istituzionale per tutte e 3 le dimensioni sociali) nell’organica TRIdimensionalità sinergica (che fa la raccolta differenziata dei rifiuti sociali economici, politici, culturali nei tre cassonetti istituzionali specifici per ogni dimensione sociale)… possono declamare come vogliono armonia, amore, concordia, e tuttavia nulla cambierà in meglio a livello sociale. Come purtroppo qualcuno – sfuggito al nostro pressing in tackle duro, ma non al mio moleskine astrale – ha sottolineato lapidariamente.

 

Agente del Nemico: «Nel nostro tempo gli uomini non potranno mai unirsi in una società fondata sull’armonia (Politica), sull’amore (Cultura) e sulla concordia (Economia), fintanto che armonia, amore e concordia rimangono meri nomi».

 

Se infatti il cassonetto dell’indifferenziata sociale è UNICO (ossia è quello della dimensione dominante le altre due), i tre diventano uno súbito dopo che lí, automaticamente, si sono rovesciati nel loro contrario: in conflitto (se domina Politica-Stato-Comunità), oppure in odio (se domina Cultura-Scuola-Persona), oppure discordia (se domina Economia-Mercato-Territorio).

 

Armonia, amore, concordia per logica evidente – ma fortunatamente per noi della Furbonia non è ancora questa la logica delle nostre verdurine emotive – per passare da meri nomi a realtà concrete nel sociale necessitano di un proprio specifico terreno dimensionale su cui mettere radici e prosperare: terreno specifico che non può essere quello degli altri due termini osservati, come diceva Frantumasquame al master.

 

Frantumasquame: «Il nostro vantaggio antisportivo sulle nostre libidinose leccorníe, assolutamente da mantenere inalterato nei secoli, consiste nel fatto che il loro pensiero sociale neonato, grazie a noi Bramosi pastori, poggia culturalmente solo sulla Scienza, trascurando Arte e Religione. La loro Scienza poggia sulla dimostrazione di ciò che cade sotto i loro sensi, su ciò che proviene dalla fisicità della natura esteriore. Non è cosí per Religione e Arte che poggiano su ‘sensi’ e processi interiori spirituali diversi, specialmente ogni vera opera d’arte: quella che si svolge nei cuori umani, attraverso cui potrebbero parlare addirittura le odiosissime Coorti del Nemico».

 

Raffaello «Sposalizio della Vergine»

Raffaello «Sposalizio della Vergine»

 

Dannazione, Vermilingua! Contro questa iattura abbiamo fatto in modo che oggi un’opera d’arte debba essere indissolubilmente legata alla dimensione economica: uno slittamento laterale degenerativo (dalla sua dimensione culturale) che ne impedisce gli effetti collaterali piú a noi funesti. Triplo tiè! Se non fosse cosí, nel nostro ‘sistema sociale’ ne vedremmo delle brutte: come puoi arguire da questo frammento che ti copincollo.

 

Agente del Nemico: «Proprio perché nell’Arte, se intesa giustamente, ci parlano veramente gli dèi, si potrà trovare con la massima sicurezza la porta attraverso cui penetrare a poco a poco come la nostra capacità nell’am­bito dei cosiddetti settori pratici della vita. Il lavoro è il terreno sul quale potrà prosperare il primo dei nostri princípi: quello della fraterna convivenza, della cooperazione fraterna. …Un lavoro conforme al primo principio della Scienza dello Spirito, quello della concordia e della fraternità, è una vera collaborazione. [Chiediamoci] se nel caos della vita culturale contemporanea sia possibile che un sen­timento comune fluisca dal palcoscenico e trovi un’eco, una profonda rispondenza nei cuori degli spettatori. La vera opera d’arte è solo quella che si svolge nei cuori umani. Una volta nata nell’anima dell’artista, un’opera d’arte va per la sua via, ma ciò che veramente importa si realizza pienamente solo se essa si ripercuote in molte anime: solo a questo punto entra in gioco la seconda delle realtà principali».

 

Comunità

 

Fiamme dell’inferno, Vermilingua! Se la seconda delle realtà sociali principali è l’armonia che si manifesta nelle Comunità, allora può sorgere in esse, ahinoi, quel ‘senso di giustizia’ condiviso che si origina, appunto, dall’armonizzazione karmica dei destini dei singoli membri con le eterne leggi del Cosmo. Il che porta come effetto collaterale sociale la possibilità di trasformare la normale conflittualità tra le dimensioni Politica (lavoro) ed Economia (merci e servizi) in una inopportuna sinergia, come puoi leggere da quest’altro frammento registrato nel mio inesauribile moleskine astrale.

 

Agente del Nemico: «La maniera e la misura in cui un essere umano deve lavorare per la sussistenza dell’organismo sociale, devono essere regolate secondo la sua capacità e secondo ciò che è condizione di un’esistenza degna dell’uomo. Il che può avvenire soltanto se questo regolamento viene emanato dallo Stato politico indipendentemente dalle amministrazioni della vita economica. …Una tale relazione del lavoro con l’ordinamento giuridico sarà necessario alle Associazioni attive nella vita economica per tener conto di ‘quel che è giusto’ come di un presupposto. Attraverso ciò, però, viene raggiunto il fatto che l’organizzazione economica è dipendente dall’uomo, non l’uomo dall’organizzazione economica».

 

Però stai tranquilla Vermilingua. Occorrono anche altre cose che sono agli antípodi dell’attuale pensiero sociale delle nostre macedoniette animiche: ad esempio che la remunerazione del lavoro venga separata dalla prestazione lavorativa e che (per filiera produttiva) la stessa Associazione economica contemperi insieme, al suo interno, tutti e tre i suoi protagonisti (produttori, distributori/negozianti, consumatori), nessuno escluso.

 

Ora invece, tempo terrestre, ognuno dei protagonisti della vita economica ha la sua Associazione specifica che esclude, in essa, la presenza degli altri 2. Esclusione degli altri che invece è giustificata nella dimensione sociale polarmente opposta a quella economica: quella culturale.

 

8 bis. Dabliu

 

Solo qui, infatti, può radicarsi la terza realtà principale per il nostro ammazzacaffè emotivo: quel­l’amore che noi vogliamo sia solo un vuoto nome. Cosa, questa, che mi pare difficilmente realizzabile per tutta una serie motivi che ti posso solo accennare (data la tua assenza alle lezioni al master in damnatio administration), ma un’altra volta perché sta arrivando Faucidaschiaffi per appiopparmi una nuova inchiesta sul paludoso fronte terrestre e sto infilandomi nel primo corridoio di fuga astrale per svicolare tutto a mancina.

 

Il tuo nominalissimo                                                        Giunior Dabliu